«Che il Consiglio Regionale abbia detto no alla proposta di legge sul suicidio assistito è una buona notizia. Camminiamo ormai da troppo tempo su un pericoloso piano inclinato che, in nome di una distorta idea di progresso, svilisce e sfregia la dignità della persona e nega la sacralità della vita». Sono le parole di Elisabetta Gardini, deputata di Fratelli d’Italia, in merito al voto sulla proposta di legge sul suicidio assistito in Veneto.
Per Gardini la sacralità e la tutela della vita è un principio «fino a qualche decennio fa condiviso da tutti, credenti e non credenti, come scriveva Hannah Arendt nel suo Vita activa. Va ricordato inoltre - ha aggiunto la deputata - che la Pdl Cappato andava ben oltre la spesso citata a sproposito sentenza della Corte Costituzionale sul suicidio medicalmente assistito e che non è competenza delle Regioni legiferare su queste materie».
Gardini ha poi ricordato che «Fratelli d’Italia si è sempre battuto per la difesa della vita, per l’amore e il rispetto della vita. Dobbiamo lavorare per garantire a tutti l’accesso alle cure palliative, perché le persone hanno diritto a una cura che lenisca il dolore e la sofferenza. Questa è la battaglia di civiltà che saremo sempre pronti a combattere».