Il Presepio è maschilista: per la parità di genere (o gender, che dir si voglia) basta con i Re Magi, avanti con le Regine Mage.
Povero Presepio. L’immagine più innocua e pacifica delle Persone più semplici e discrete di questo mondo, che davvero non hanno mai fatto male a nessuno, mai come quest’anno è stata bistrattata, censurata, profanata.
Da una parte, tolgono la Vergine Santa e ci mettono un secondo San Giuseppe, da un’altra parte tolgono uno dei Re Magi e lo sostituiscono con una “Regina Maga”.
L’idea, ci diceva Il Giornale di qualche giorno fa, è del Sindaco di Madrid, la signora Manuela Carmena (nella foto).
Non bisogna offendere nessuno. I “Re Magi, colpevoli di essere troppo carichi di senso religioso e troppo maschi” sono “personaggi che darebbero fastidio sia a chi non è cattolico, sia alle donne. E allora che fare? Vietarli certo non si può, visto che in Spagna l’arrivo dei Re Magi è l’evento più sentito del Natale, a Madrid il 5 gennaio si festeggia in grande stile, la «Cabalgata los Reyes Magos», la sfilata con carri, sbandieratori, personaggi in costume, musicisti e danzatori, con i Re Magi appunto a distribuire doni a pioggia ai bambini, alla folla oceanica che saluta e applaude.
E allora ecco l’idea, trasformarli, mettere quella nota di politicamente corretto, così tipica di tutte le sinistre del mondo convinte ormai di salvare la civiltà eliminando i simboli di Natale.
[...] Già nel mese di ottobre la nuova amministrazione aveva dato un assaggio: trasferire il presepe nel Palacio de Cibeles. Via. Fuori dal palazzo del Comune perchè, come avevano spiegato, «Il Comune non è patrimonio esclusivo dei cattolici»“.
Anche questa cosa ha suscitato notevoli polemiche, il Partito Popolare si è indignato... vedremo come andrà a finire.
A qualcuno potrebbe venire in mente una buona soluzione di compromesso che potrebbe essere quella di mettere personaggi trans, o “gender neutral“, in nome dell’uguaglianza e della non discriminazione. Qualcun altro potrebbe dire: “Scherza coi fanti e lascia stare i santi“.
Ma il problema è che qui pare che non si stia scherzando...
Redazione