Le offerte di congedi parentali pagati negli Stati Uniti sono relativamente rare e diseguali. Sino a qualche mese fa ben poco si conosceva delle opinioni dei cittadini americani su questo strumento. Con l'uso di dati dal ‘General Social Survey’, un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Ohio ha indagato sugli atteggiamenti e la disponibilità di congedo parentale pagato, la lunghezza temporale preferita di offerte di congedo pagato e il parere sul finanziamento del governo degli Stati Uniti.
Emerge dalla ricerca un sostegno schiacciante per un congedo parentale pagato, una preferenza media per quattro mesi di congedo pagato e il sostegno comune per almeno alcuni finanziamenti del governo per la cura dei figli. Gli individui più anziani e più politicamente conservatori si sono dichiarati sempre meno favorevoli ai congedi parentali retribuiti, a durate più lunghe dei congedi e al finanziamento governativo dei congedi. Le donne, gli afroamericani e coloro che non stavano lavorando erano in genere più favorevoli verso le generose offerte di congedo parentale pagato.
Questi risultati, come si afferma nella ricerca, suggeriscono che ci sono consensi a favore di congedi parentali di lungo periodo, pagati e sostenuti dal Governo federale ma che sinora questi elementi non hanno ancora prodotto cambiamenti politici applicabili in tutta la nazione. I risultati della ricerca indicano che anche se l'82% degli intervistati sembra sostenere l'accesso al congedo retribuito, solo il 47% pensa che il governo dovrebbe essere coinvolto nel finanziamento di alcune delle offerte di congedo.
Questa riluttanza ad appoggiare le disposizioni statali sui benefici riflette la preferenza per i mercati autoregolati e liberi da interferenze governative. Allo stesso modo, i datori di lavoro esprimono una forte opposizione contro il finanziamento governativo di programmi sociali, come il congedo retribuito, perché sono preoccupati che i governi influenzino sempre più altri aspetti del loro business. Questa sfiducia e diffidenza nell'intervento statale può aiutare a spiegare perché gli Stati Uniti differiscono dal resto del mondo occidentale per la mancanza di una politica federale sul congedo retribuito, nonostante il sostanziale sostegno pubblico all'offerta di congedi.
Un dato importante della ricerca è quello che sia il numero di figli nella famiglia sia i conflitti lavoro-famiglia sono positivamente associati con il sostegno al finanziamento governativo dei congedi parentali pagati. Questo suggerisce che gli individui che hanno maggiori oneri familiari e difficoltà più significative nel gestire i tempi di lavoro e la cura familiare riconoscono il bisogno di un maggiore sostegno di politiche familiari del governo federale, come i congedi parentali pagati.
Ad oggi, solo il 21% dei lavoratori statunitensi ha accesso al congedo familiare retribuito attraverso i loro datori di lavoro, anche se, secondo il Pew Research Center, entrambi i genitori lavorano a tempo pieno in quasi la metà delle famiglie con due genitori. Questa mancanza di disposizioni è in netto contrasto con le nazioni europee, dove il congedo parentale pagato è ormai introdotto (anche se in forme, tempi e retribuzioni diversi). La ricerca ha dimostrato che il congedo parentale retribuito offre vantaggi indiscutibili per i genitori, i bambini e le società dei paesi che lo forniscono.
C'è però, come detto, un ampio sostegno negli Stati Uniti; secondo uno studio circa l'82% degli americani sostiene l'accesso al congedo parentale pagato. Questa cifra è rimasta più o meno la stessa per anni e comprende il sostegno di tutto lo spettro politico. Gli Usa hanno necessità di rafforzare anche a livello federale la propria politica familiare o quantomeno di riconoscere, in forme rispettose del principio di sussidiarietà e liberalismo, agli stati federati ampia libertà ed equi finanziamenti perché loro stessi siano in grado di implementare politiche familiari adeguate anche con il coinvolgimento delle imprese, nel caso dei congedi parentali.