L’amore materno sa essere profondamente creativo, riuscendo, in certi casi, a sconfiggere il desiderio di morte. È accaduto a Bolton, in Gran Bretagna, dove il piccolo Rhys Williams, 13 anni, affetto da epidermolisi bollosa, malattia rara che provoca vesciche cutanee, piaghe e dolori articolari, era caduto nella disperazione, perdendo il coraggio di vivere. La sintomatologia più evidente di questo male sono i gonfiori cutanei che provoca ogni contatto particolarmente vigoroso, persino un semplice abbraccio.
Il ragazzo, che è anche costretto su sedia a rotelle, «ne aveva abbastanza della vita», ha raccontato la madre Tanya al Manchester Evening News. Un giorno, alludendo probabilmente alla sua malattia, detta anche “pelle a farfalla”, le aveva confidato il desiderio che «una farfalla venga a portarmi via». Fino a poco tempo fa, il ragazzo era generalmente di buonumore, nonostante la malattia. Negli ultimi tempi, però, è andato incontro a un terribile crollo psico-fisico.
A un certo punto, la signora Williams ha pensato a un modo semplice e, al tempo stesso, originale per tirare su il morale al figlio. Aiutata anche dai social, ha contattato tutte le persone che conosceva, proponendo loro di inviare dei biglietti d’auguri a Rhys, che proprio domani, 21 settembre, compie 14 anni.
Il passaparola è stato efficacissimo e nel giro di pochi giorni sono arrivate più di 3000 lettere indirizzate a Rhys che si è sentito rinascere. «Mio figlio è semplicemente impazzito di gioia, ha adorato tutte le lettere, che legge a casa con il suo migliore amico», ha dichiarato la madre. Le lettere erano così tante che era diventato quasi difficile chiudere il portone di casa Williams. Secondo quanto riferito da Tanya ne sono arrivate anche da paesi come il Cile o il Qatar.
Alle lettere cartacee, si sono aggiunti altre migliaia di messaggi su Facebook. «Voglio solo dire grazie», ha aggiunto Tanya «questo è tutto ciò che posso dire al momento perché sono sopraffatta da tutto questo affetto». Contemporaneamente la donna ha avviato una raccolta fondi per curare il figlio e aiutarlo a realizzare il suo sogno di poter andare un giorno a Disneyland.
La vicenda di Rhys è un esempio vivente di come l’alternativa all’eutanasia sia sempre possibile. Qualora un malato grave desidera morire, la sua volontà non va mai assecondata: se la risposta alla sofferenza sono le cure e, soprattutto, l’affetto, la voglia di vivere rinasce sempre, nonostante tutto e tutti.
di Luca Marcolivio