06/12/2020 di Manuela Antonacci

Happiest Season, in arrivo il primo film natalizio Lgbt

Ci mancava solo il film natalizio Lgbt. E’ quello che quest’anno ha deciso di propinarci la piattaforma streaming Hulu e che è stato presentato il 25 novembre scorso. Si tratta di “Happiest Season”, una commedia che vorrebbe essere “romantica” e natalizia, ma che, diversamente dal solito, ha come protagonista una coppia formata da due donne che stanno per sposarsi ma devono prima “affrontare” il diniego della famiglia di una delle due.

Si tratta di una sorta di rivisitazione dell’elegante e brillante commedia “Indovina chi viene a cena” del 1967. Evidentemente si è cercato di emularne l’intento originario che era quello di affrontare con una pellicola dolcemente manierata, il tema della “diversità” (nel caso della vecchia pellicola il riferimento era ai matrimoni “misti”) che non porrebbe ostacoli all’amore (così come viene detto a chiare lettere nel celebre monologo di una delle protagoniste della vicenda che richiama uno dei genitori che pone ostacoli al rapporto, all’amore dei due giovani, come unico elemento che conta).

 Invece, la regista del film in questione, Clea DuVal, ella stessa omosessuale, ha voluto, come  ha dichiarato, mettere in luce la tematica dell’ “omofobia interiorizzata”, quindi tutt’altro argomento, per affermare, attraverso episodi comici, equivoci, doppi sensi, insomma, tutti gli ingredienti della commedia classica, che “si tratta di una storia di accettazione che affronta i temi del timore del giudizio di chi si vuole bene, dell’omofobia interiorizzata e della difficoltà di affermare il sé per ciò che è e non per ciò che è sempre apparso”.

Peccato che, come al solito, chi la pensa in modo diverso rispetto al punto di vista della comunità Lgbt, venga presentato come bacchettone e anche poco intelligente, così come accade nel film stesso, che vorrebbe essere un inno alla tolleranza ma che poi appunto cade nella solita contraddizione di non mostrare rispetto verso chi si discosta dai diktat arcobaleno. Interessante poi, notare come si sia manifestata quasi l’urgenza di proporre questa pellicola nel periodo natalizio, in cui si celebra per eccellenza, la famiglia. Una provocazione? O un intento dissacratorio? Poco importa perché si sa, nella società del politicamente corretto, tutti sono uguali, ma ci sono alcuni che sono più uguali degli altri.

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