04/09/2019

I pericoli di un governo giallo-rosso-viola

In Italia crescono le preoccupazioni di molte associazioni pro vita e famiglia intimorite che la nascita del nuovo esecutivo giallo-rosso-viola possa ulteriormente mettere in pericolo la vita del concepito e la vita di ogni essere umano sino alla morte naturale, la natalità e la famiglia e la libertà di educazione. Preoccupazioni fondate?

A partire dai temi della vita e della sua tutela dal concepimento, dopo l’entrata in vigore della legge 194, a seguito di un referendum abrogativo perso malamente nel 1978, non ci sono margini per immaginarne l’abrogazione. Metto subito in chiaro che noi siamo per la sua abrogazione, ma oggi organizzare e chiedere un referendum abrogativo equivale a ottenere il risultato contrario, un risultato che non solo vedrebbe una stragrande maggioranza a favore della attuale norma (aborto) ma impedirebbe di fatto ogni richiesta di modifiche o la stessa piena attuazione di quelle norme favorevoli alla vita della 194 che, ad oggi, non sono attuate.

Pericoli dal prossimo e possibile Governo quindi ce ne sono e tanti. Primo pericolo, dipenderà da quanto e come i Radicali e la Sinistra di LeU sosterranno il Governo: conferma sarà la introduzione della legge sulla eutanasia o, come minimo, l’abrogazione dell’articolo del codice penale che prevede il reato di istigazione al suicidio (580 C.P.). Penso che però si debba pensare al peggio, LeU e i Radicali, infatti, potrebbero chiedere ed ottenere per il proprio sostegno al Senato anche un cambio radicale della 194 con una piena liberalizzazione dell’aborto sino alla nascita e senza condizioni, oltre ad una riforma dei consultori che li possa vedere protagonisti della promozione attiva dell’aborto. Non c’è da dimenticare che queste idee sono anche presenti, seppur non ampiamente maggioritarie, nel PD e nei 5 Stelle.

Inoltre, la possibile nuova maggioranza di Governo (5Stelle, PD, LEU, Radicali) non mancherà, per la diffusa sensibilità al suo interno, di promuovere politiche attive (e propositive) della ideologia gender. Formule giuridico-amministrative che avvicinino l’adozione per coppie dello stesso sesso e, con questo, la maternità surrogata; educazione scolastica obbligatoria al ‘gender e al ‘transgenderismo’ oltreché alla ‘educazione pratica sessuale’. In materia di diritto di famiglia, si cercherà di andare oltre lo scempio già compiuto dal Governo Renzi e passare dalle unioni civili alle modifiche del matrimonio civile, includendo in esso anche le coppie dello stesso sesso.

Per contro, quei cattolici meno propensi a giudicare la realtà partendo dai valori non negoziabili ovvero dai fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa, potranno rallegrarsi dalle probabili misure di accoglienza spinta che molto probabilmente il prossimo Governo metterà in atto, accoglienza per tutti e senza nessuna certezza di condivisione con il resto d’Europa. Infatti, non sfugge a nessuno l’amaro dato della decrescita demografica e dei suoi pericoli per il sistema sociale ed economico italiano. Un problema che dovrebbe essere affrontato con una robusta e decennale politica a favore della stabilità matrimoniale, della famiglia e della natalità. Ciò sarà invece affrontato con la fallimentare politica di inizio secolo, più immigrati per tutti e non sempre ben integrati.

Pronti ad essere smentiti, temiamo che stringenti pericoli siano all’orizzonte per il nostro Paese a seguito della formazione e della maggioranza che sosterrà il prossimo esecutivo. La reazione più istintiva sarebbe quella della sola difesa teorica della eredità cristiana e dei valori civili della nazione (vita, famiglia, libertà religiosa e di educazione), altro errore secondo me, sarebbe quello di intraprendere iniziative perdenti sul piano sociale al solo fine di autogiustificare il proprio disappunto e la propria ‘minorità’. Penso invece sia il tempo della minoranza creativa, dei ‘piccoli ma determinati’ passi nella giusta direzione, dell’incalzare l’avversario, del chiedere la piena attuazione delle norme o modificarne aspetti prodromici ad una loro abolizione. Ad esempio, sulle tutele al concepito, nella chiarezza della posizione contraria all’aborto, abbiamo molto da imparare dalla lunga marcia che i pro-life americani hanno intrapreso decenni orsono e che oggi sta dando i primi frutti positivi.

Tutto ciò senza dimenticare l’essenziale, ciò che la storia del popolo ebraico, del popolo cristiano e di ciascuno di noi ci ha dimostrato: la nostra personale conversione quotidiana alla verità, con il conseguente disvelamento della menzogna, è l’unico strumento infallibile che può cambiare noi stessi e l’intera società in cui viviamo. Un invito che vale per noi cristiani e cattolici, ma anche per tutti i laici come Havel ha insegnato.

di Luca Volontè

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