A causa della disinformazione e della manipolazione di massa, siamo spesso tentati dal pensare che i sondaggi svelino la verità delle cose. E invece raccontano quanto, con una domanda posta bene e capziosa, si possa ottenere ciò che si voglia.
Come mai scrivono per esempio che il 73,4% degli italiani sarebbe pro eutanasia ma stranamente solo il 60,6% sarebbe contrario al suicidio assistito? Dipende da come è stata posta la domanda, appunto. Tra l’altro il 64,6% è contrario in caso di malattia inguaribile e gravi difficoltà fisiche e il 66% è contrario in caso di totale perdita della capacità di intendere e volere. Come mai? Perchè la domanda completa che dava il 73,5% di favorevoli era in caso di coma irreversibile, un casi limite e inesistente in pratica... chiedetelo a Miguel che si è risvegliato dopo 15 anni, a Max Tresoldi dopo 8 anni, a Sara Virgilio, a Roberto Panella dove l’infermiera disse alla madre che suo figlio era morto, mentre tutti vivono...
Sono spesso fake news, o meglio spesso i sondaggisti sono bravi ad usare la nostra bella lingua in maniera subdola. Ricordo a tutti che lo stato vegetativo non esiste, si chiama prolungato disturbo di coscienza in termini medici e nessuno sa quanto durerà e se la persona si risveglierà. Valutiamo ora, alla luce di quanto detto questa domanda: Accetti di porre fine alla vita di una persona con il suo consenso, per toglierlo dal dolore insopportabile? Perché non dire: accetti di porre fine al dolore di una persona usando tutte le cure possibili per alleviare il suo male?Manipolazioni e domande influenzano ovviamente l’opinione pubblica.
Ed è tutto studiato ad arte.