25/04/2020

«Il coronavirus ha portato via mio nonno. Nell’indifferenza totale»

Quella che pubblichiamo di seguito è una storia che ci è stata inviata in redazione ed è una delle tragiche storie di cui siamo venuti a conoscenza da metà Marzo, ovvero da quando ci siamo resi conto che il nostrogoverno aveva abbandonato i nostri nonni a morire a bizzeffe ed abbiamo lanciato la campagna #AttiviamociperilBeneComune. Solo alcuni giorni fa, infatti, sono venuti a galla gli scandali degli ospizi e delle case di riposo in Campania, Lazio, Lombardia, Emilia Romaga, Marche, Puglie e Toscana. Tragedia che noi avevamo denunciato e, ahinoi, previsto già 4-5 settimane fa. Sembra quasi un piano eugentico di Stato!

di Toni Brandi



Mi chiamo Milo, mio nonno si chiama Claudio… si chiamava Claudio.

Mio nonno è morto, una sera poco meno di un mese fa, presso il pronto soccorso di Macerata. Era anziano, prima o poi doveva accadere, ma non potevamo immaginare che sarebbe dovuto morire così. Quando due mesi prima, a metà gennaio, è caduto in casa, ci siamo tutti spaventati, aveva dolore e faceva fatica a respirare: frattura delle costole. Tuttavia il ricovero in geriatria era andato bene e così dopo un mese il trasferimento alla lungodegenza faceva pensare che ormai tutto fosse andato per il meglio. Purtroppo invece proprio lì ha incontrato il coronavirus. Purtroppo da un giorno all’altro si è scoperto che il reparto era come un focolaio. Così hanno cominciato a dimettere tutti gli ospiti, e anche mio nonno è tornato a casa, con la bombola di ossigeno, affidato alle cure di noi familiari. Ma una settimana dopo purtroppo la nostra peggiore paura ha preso corpo: nonno ha cominciato a respirare sempre peggio ed è arrivata la febbre alta.

Il medico di famiglia ha chiamato il 118, e questa volta la destinazione è stato il pronto soccorso di Civitanova Marche. Qui gli hanno fatto subito il tampone per il coronavirus; il giorno dopo il risultato era già disponibile: positivo. Non c’è stato però il tempo di fare tanti ragionamenti, quella sera stessa nonno è morto. Da solo! In fondo si muore sempre da soli, un po’ come quando si nasce. E come quando si nasce, c’è tanta gente attorno che ti vuole bene e si prende cura di te. Nonno però è morto lontano da noi e per lui l’ultimo saluto in chiesa non è stato possibile.

Il suo ultimo atto d’amore è stato portare sotto terra con lui quel coronavirus che l’ha ucciso, affinché quel coronavirus non potesse più farci del male.

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