In Italia procede spedita la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, che da qualche settimana coinvolge anche i bambini tra i 5 e i 12 anni di età. Su questi vaccini sono state diffuse informazioni di ogni tipo, spesso in modo confuso e parziale, e molte famiglie si trovano quindi in difficoltà quando si tratta di decidere se sottoporre o meno i propri figli alla vaccinazione.
Quello che è certo è che sulla vaccinazione dei bambini il dibattito all’interno della comunità scientifica è ancora in corso e benché molti medici la consiglino, molti altri invece invitano i genitori ad aspettare e a esercitare la massima prudenza, affermando che i dati attualmente a disposizione non permettono di esprimersi in modo certo su questo tipo di intervento sanitario.
John Ioannidis, uno degli epidemiologi più noti e influenti al mondo, ha scritto un paper scientifico proprio sulla vaccinazione dei bambini e degli studenti universitari, con l’obiettivo di descrivere quello che si sa in questo momento e quello su cui ancora ci sono dubbi. In un’intervista su questo argomento Ioannidis ha affermato che “abbiamo difficoltà a distinguere esattamente ciò che è successo e qual è esattamente il beneficio che ci aspettiamo di avere. Quindi, se ci sono tutti questi dubbi, è importante comunicare con i genitori e dir loro che questo è ciò che sappiamo, piuttosto che provare a decidere dicendo ‘o bianco, o nero’”. Sul possibile obbligo vaccinale per i bambini l’epidemiologo si è invece detto fortemente contrario: “Non sono favorevole all’obbligo vaccinale per i bambini. Non credo che gli obblighi apportino davvero un miglioramento rispetto all’efficacia a lungo termine delle misure di sanità pubblica”.
D’altronde la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è detta contraria alla vaccinazione dei bambini sani in questo momento. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell'Oms, ha affermato che “non ha senso dare la dose booster ad adulti sani o vaccinare i bambini, quando nel mondo ci sono operatori sanitari, anziani e altri gruppi ad alto rischio che stanno ancora aspettando la loro prima dose di vaccino anti-Covid. L'eccezione, come abbiamo detto, sono gli individui immunocompromessi”.
L’Oms, va detto, ne fa una questione di redistribuzione delle dosi, ma molti esperti hanno espresso la loro contrarietà semplicemente sulla base di un’analisi rischi-benefici relativa alla vaccinazione pediatrica. Francesco Vaia, direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, ovvero l’ospedale di riferimento per le cure anti Covid, ha più volte invitato alla prudenza: “In Israele hanno visto che ci sono casi di miocarditi nei bambini e quindi vaccinano solo i fragili. Io credo che sia saggio in questo momento vaccinare nella fascia 5-11 anni solo loro. Se dovessero cambiare le cose e avremo maggior elementi scientifici su questo tema si potrebbe pensare di estenderla a tutti”.
Altri esperti sono stati ancora più espliciti, sconsigliando in maniera categorica la vaccinazione anti-Covid per i bambini. Tra questi vi è anche il ricercatore Paul E. Alexander, un esperto in epidemiologia ed ex consigliere dell'OMS e dell'amministrazione Trump. Durante un’intervista Alexander ha sottolineato che mentre i vaccini forniscono ai bambini "solo rischi ma nessun beneficio", è stato effettivamente dimostrato che il virus stesso è molto meno trasmissibile e meno mortale per i giovani. Inoltre, secondo il ricercatore, questi vaccini non sono stati adeguatamente testati e sono potenzialmente dannosi per i bambini, visto che "i dati suggeriscono che il rischio di miocardite è di circa un caso ogni 6.000 somministrazioni".
La miocardite è un'infiammazione cardiaca che diversi studi hanno indicato come uno dei principali effetti collaterali delle iniezioni di alcuni vaccini anti-covid, specialmente tra i giovani. Recentemente anche il CDC, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, ha segnalato otto casi di miocardite in studenti delle scuole elementari che hanno ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech.
Anche Robert W. Malone, uno dei ricercatori che ha grandemente contribuito allo sviluppo della tecnologia dei vaccini mRNA, ha lanciato un appello rivolto ai genitori, affermando che “vaccinare i bambini contro i piccoli rischi legati al virus non produce alcun beneficio per i vostri figli o la vostra famiglia, mentre come genitori potreste dover convivere per tutta la vita con gli effetti nocivi per la salute causati dal vaccino”. Malone ha sottolineato che questa nuova tecnologia non è stata adeguatamente testata e che ci vorrebbero almeno cinque anni di test e di ricerche prima di poter veramente comprendere quali siano tutti i rischi.
In conclusione si può dunque affermare che siccome il dibattito sulla vaccinazione pediatrica contro il Covid è ancora in corso all’interno della comunità scientifica internazionale, ogni genitore deve cercare di informarsi nel modo più completo e approfondito possibile prima di prendere una decisione tanto delicata riguardo alla salute dei propri figli.