Il Maine, Stato degli Usa, ha approvato la nuova legge sul suicidio assistito o eutanasia nei giorni scorsi. Nei programmi elettorali di socialisti, partiti di sinistra e persino del centrista Ciudadanos spagnolo c’è la promessa di una analoga legge. Il caso della povera Noa Pothoven in Olanda e la strumentalizzazione (e falsificazione) che ne è stata fatta, dimostrano solo che c’è una perversa bramosia nei mass media occidentali sul tema. Nei giorni scorsi, televideo rai riportava la notizia della presentazione di una proposta di legge sul suicidio assistito presentata dai 5Stelle al grido: «Esiste un diritto alla vita e anche una diritto alla morte».
Ci sarebbe da ridere se stessimo guardando un programma trash. C’è un diritto alla vita certamente e sin dal concepimento alla morte naturale, entrambi istanti temporali dimenticati dai presentatori della legge suddetta, non c’è invece nessun diritto alla morte, per il semplice fatto che la morte è un fatto che accade. Affermare il contrario, sarebbe come pretendere che lo Stato assecondasse la volontà individuale di volere le ‘ali al posto delle braccia’, perché in un tale momento si è deciso di essere uccelli volanti.
Siamo seri e torniamo alla tragedia della eutanasia che si va espandendo vieppiù, a conferma della tremenda previsione e dell’accorato appello fatto da tempo e da sempre ripetuto da Papa Francesco sui rischi della ‘cosificazione delle persone’ e dello ‘scarto’ dei più deboli ed indifesi.
Nelle scorse settimane, ancora una volta Theo Boer, dapprima promotore della legge olandese e ora fermissimo suo oppositore, ha denunciato la gravissima e barbarica applicazione della legge nel suo Paese. «Osservate da vicino l’Olanda perché è qui che il vostro Paese potrebbe essere tra 20 anni». Questo il cupo avvertimento di Theo Boer, che dovrebbe farci riflettere tutti. «Il processo di introduzione della legislazione sull’eutanasia è iniziato con il desiderio di affrontare i casi più strazianti – forme di morte veramente terribili», ha detto Boer, secondo un recente articolo investigativo su The Guardian. «Ma ci sono stati cambiamenti importanti nel modo in cui viene applicata la legge. Abbiamo messo in moto qualcosa che ora abbiamo scoperto avere conseguenze più gravi di quanto avessimo mai immaginato».
Nel 2002, i Paesi Bassi hanno promulgato la legge sulla cessazione della vita ‘su richiesta’ e sul suicidio assistito, per coloro la cui sofferenza è «insopportabile e senza prospettive di miglioramento». L’ esperienza di quasi due decenni di eutanasia legalizzata nei Paesi Bassi ha mostrato che l’argomento pro eutanasia si basa su banalità errate che ignorano i suoi effetti sulla società e in particolare sui più vulnerabili che hanno bisogno invece del nostro sostegno. I sostenitori dell’eutanasia sono disposti a mettere da parte il principio del “;non nuocere” in base alla loro affermazione che l’obiettivo di porre fine alla sofferenza giustifica l’atto di uccidere un essere umano innocente. Oggi, possiamo vedere i risultati dell’eutanasia legalizzata nei Paesi Bassi: una tragedia.
L’organizzazione Death with Dignity sostiene che «sono i malati terminali, non il governo e le sue interferenze, i politici e le loro ideologie, i leader religiosi e il loro dogma, che dovrebbero prendere le loro decisioni sul fine vita». Il suicidio assistito è diventato anche un “;rimedio” applicato a coloro che soffrono di demenza e anche a quelli con autismo e disabilità intellettive. Il caso Lambert in Francia, soprattutto dopo il ‘generoso e caritatevole’ appello del governo Macron contro la decisione presa dalla Corte di ordinare il mantenimento in vita, dimostra quanto la sfida di alcuni governi sia proprio quella di introdurre l’eutanasia per tutti coloro che sono ritenuti ‘improduttivi e costosi’ per la società. Tutto torna allo stesso punto in cui si trovava la discussione a fine ‘800 e inizi ‘900, quello scontro formidabile tra gli eugenisti inglesi e il grande paladino della ragione e della fede Chesterton. La procura generale del Belgio ha aperto nei giorni scorsi una formidabile indagine sugli abusi del gruppo Last Will, una organizzazione già fuorilegge in Olanda per gli abusi e le pratiche illegali e ora sotto indagine in Belgio perché faciliterebbe l’acquisto di cocktail di droghe per il suicidio dei propri associati, in aperto contrasto con le previsioni legislative di entrambi i Paesi.
Ovviamente di tutto ciò si finge di non sapere nulla, nulla deve trapelare sulla stampa mondana: se solo un pertugio si aprisse e uno spiffero di verità trapelasse grazie alla testimonianza di Bauer o alle tante indagini in corso su queste cliniche o gruppi promotori dell’eutanasia, ciascuno potrebbe porsi e porre troppe domande. Una su tutte, come ha detto proprio Papa Francesco commentando la notizia della morte di Noa: una sconfitta per tutta l’umanità. È così, il tuo suicidio è per me un dolore e una perdita immane perché l’uomo razionale sa di ritrovarsi e crescere nelle relazioni, una possibile relazione in meno ci fa più poveri. L’uomo “;di ragione” e quello “;di fede”, per ragioni diverse, la pensano allo stesso modo sull’eutanasia, ma la società occidentale pare abbia smarrito sia la ragione che la fede.
Luca Volontè