I bambini hanno un inizio migliore nella vita e i genitori sono in grado di bilanciare meglio il lavoro e gli impegni a casa, solo grazie a politiche favorevoli alle famiglie. Tra le misure suggerite dalla recentissima indagine Unicef-Oecd, si includono congedi parentali retribuiti, il supporto per l’allattamento al seno e l’istruzione per l’infanzia e l’educazione prescolare a prezzi accessibili e di alta qualità.
Questo rapporto esamina le politiche per le famiglie in 41 Paesi ad alto e medio reddito che utilizzano quattro indicatori a livello nazionale: la durata delle ferie retribuite disponibile per le madri; la durata delle ferie retribuite riservata specificamente ai padri; la quota di bambini meno di tre anni nei centri per l’infanzia; e la quota di bambini tra i tre anni ed età scolastica obbligatoria nei centri per l’infanzia o scuola materna. Indicatori limitati ma comunque significativi per capire in quali Paesi la famiglia è tendenzialmente sostenuta dalla Stato e la genitorialità apprezzata, e in quali Paesi invece lo Stato è nei fatti disinteressato a famiglia, genitori e figli.
Svezia, Norvegia e Islanda sono i tre Paesi più a misura di famiglia ; Cipro, Grecia e Svizzera occupano i posti inferiori della classifica. Dieci dei 41 Paesi non hanno dati sufficienti sull’indicatore della scuole di infanzia né sull’allattamento al seno. Tuttavia il report è comunque molto interessante perché rimette al centro il tema delle politiche familiari e vede impegnato sia una agenzia dell’Onu sia la importante Organizzazione Oecd. C’è spazio per i Paesi più ricchi del mondo per migliorare le loro politiche familiari e raccogliere dati migliori.
Le politiche favorevoli alla famiglia sono importanti perché aiutano i bambini a vivere meglio le fasi iniziali della loro vita e aiutano i genitori trovare il giusto equilibrio tra i loro impegni al lavoro e a casa. Alcuni dei Paesi più ricchi del mondo non riescono a offrire soluzioni complete a tutte le famiglie. Questo rapporto si concentra su due cruciali politiche familiari: congedi per l’assistenza all’infanzia per i genitori e istruzione e assistenza per la prima infanzia dei bambini in età prescolare. La valutazione è fatta sulle politiche dei 41 Paesi ad alto e medio reddito che fanno parte dell’organizzazione per Cooperazione e sviluppo economici (Ocse) o Unione europea (UE), utilizzando i più recenti dati comparabili. L’analisi esclude altri elementi di politica familiare, come i benefici per i figli o le sovvenzioni per la nascita, per limitare la portata della relazione a questioni che riguardano l’equilibrio famiglia-lavoro, questo è il limite molto grave dello studio.
Le politiche in materia di maternità, paternità e congedo parentale possono svolgere un ruolo importante nel sostenere le famiglie durante il periodo dei primi anni della vita di un bambino. Il congedo di maternità consente alle madri di riprendersi dalla gravidanza e dal parto e rafforza il legame con i loro figli. Quindici dei 41 Paesi hanno ratificato la Convenzione sulla protezione della maternità (2000) dell’Organizzazione Internazionale del lavoro, la norma più aggiornata sulla protezione della maternità. Essa raccomanda che i Paesi forniscano prestazioni di maternità per 14 settimane e adottino altre misure di protezione per le condizioni di lavoro delle donne.
Le politiche favorevoli alle famiglie possono sostenere l’allattamento al seno, il che porta a una salute migliore sia per la madre che per il bambino. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef raccomandano alle madri di iniziare l’allattamento al seno entro un’ora dalla nascita e che i bambini devono essere allattati esclusivamente per i primi sei mesi di vita per una crescita ottimale, sviluppo e salute. L’Italia? Anche se dopo decenni di dimenticanza sembra che qualcosa si stia muovendo e si moltiplicano le promesse di miliardi in favore delle politiche famigliari: ci troviamo al 19° posto, appena sopra a Romania e Bulgaria. Non ci lamentiamo, dobbiamo correre sulle politiche di congedo parentale e velocemente su molte altre politiche a favore della famiglia. Razionalizzare ciò che c’è (poco) e investire molto per famiglie e natalità, settori nei quali siamo il fanalino di coda.
Luca Volontè