Secondo quanto evidenziato da un rapporto del governo , in Cina, vi è stato negli ultimi tempi un forte incremento di aborti tra giovanissime e donne sposate. Per dare una spiegazione al fenomeno, la China News Service, una delle maggiori agenzie di stampa cinese, ha condotto una indagine dalla quale è risultato che il fenomeno si deve almeno in parte alla estrema facilità con cui le ragazze possono ricorrere ad un aborto, anche a costi molto contenuti e quindi abbordabili per tutti.
La ricerca ha messo in luce come ad esempio nei pressi delle principali università del paese abbondino volantini pubblicitari su luoghi dove è possibile praticare l’aborto in maniera anonima, veloce e “indolore”.
Fingendosi una studentessa, una giornalista della Cns si è recata presso il reparto di ginecologia di un ospedale di Nanchang. Dopo un breve colloquio con un sanitario, le è stato detto che avrebbe potuto procedere all’aborto in maniera sicura e senza rischi pagando 480 yuan (poco più di 50 euro) se avesse prenotato on line entro i successivi 56 giorni.
Min Qinghua, vice-direttore di ostetricia e ginecologia presso l’Università di Nanchang, ha sottolineato come questo tipo di pubblicità sugli aborti facili alla fine possa ingannare facilmente le donne e non farle riflettere sui rischi e i pericoli di un aborto.
Il rapporto della Cns, a proposito dei costi, ha poi riscontrato come il prezzo indicato sulle pubblicità, di solito intorno ai 360-480 yuan (da 40 a 50 euro circa), non corrisponde mai a quello finale richiesto in quanto non copre altre spese, quale quelle per l’anestesia e i farmaci per cui alla fine il prezzo reale per effettuare un aborto arriva a superare i 1000 yuan (oltre 100 euro).
di Rosario Scavetta