Il Mississippi è diventato il primo stato negli Stati Uniti a vietare l’aborto dalla 15ª settimana.
Il 19 marzo, il governatore del Mississippi Phil Bryant ha firmato la legge che protegge la vita più di qualsiasi altra legge degli stati federati americani.
La legge HB 1510 aiuterà a far divenire il Mississippi «il posto più sicuro in America per un bambino non ancora nato», ha detto il Governatore.
La legge consente di derogare al termine di 15 settimane solo in caso di minaccia alla vita della madre e “menomazione sostanziale e irreversibile di una importante funzione corporea” del bambino o “grave anormalità fetale”, definita come una condizione fisica che rende il bambino nato “incompatibile con la vita al di fuori dell’utero“. Non fa eccezioni per stupro o incesto.
Quindi anche l’aborto eugenetico è fortemente limitato: la sindrome di Down – per esempio – non sarà un motivo sufficiente per abortire.
Le motivazioni che hanno indotto i legislatori al grande passo (grande, se si pensa che in America l’aborto in via di principio è consentito fino alla nascita e per qualsiasi motivo, cioè anche senza un valido motivo) è che già a dodici settimane di gestazione il bambino ha assunto “la forma umana in tutti gli aspetti più rilevanti“, e perché la letteratura scientifica attesat che il bambino sente dolore fin dalla 14ª settimana.
I sanitari che violano questa legge pro vita potranno perdere la licenza o dover afforntare pesanti sanzioni pecuniarie.
Sono 17 finora gli stati federati che hanno vietato l’aborto dalle 20 settimane, ma nessuno stato protegge la vita dei nascituri come da oggi fa il Mississipi.
L‘ “Organizzazione per la salute delle donne” , unica struttura statale per l’aborto, ha dichiarato di esser pronta a impugnare la legge davanti ai giudici. Peccato che le organizzazioni pro vita americane abbiano denunciato negli ultimi anni un centinaio di violazioni di norme igienico – sanitarie e i conseguenti danni alla salute delle donne da parte delle cliniche della suddetta associazione (violazioni tali che in molti casi hanno comportato la chiusura delle stesse).
La politica pro vita americana dei piccoli passi avanti continua a mietere successi.
Redazione
Aggiornamento del 20 marzo: Ovviamente appena la legge è stata promulgata, la clinica in questione – l’ultima clinica abortista del Mississipi – ha impugnato la legge davanti al giudice Carlton Reeves, della corte disrettuale, che ne ha decretato la sospensiva finché non prenderà una decisione, la prossima settimana. Destino comune delle leggi prolife americane. Si sapeva. Ma i prolife americani sono pazienti e perseveranti e la perseveranza paga...
Fonte: LifeSiteNews
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