01/12/2020

Le persone giudicate colpevoli di incitamento all'odio rischiano una multa o fino a un anno di carcere per opinioni private

"Martedì il parlamento norvegese ha vietato l'incitamento all'odio contro le persone transgender, ampliando il suo codice penale che protegge i gay e le lesbiche dal 1981", leggiamo in un articolo di Reuters. Sono varie le considerazioni che sentiamo di esprimere alla lettura di una frase come quella appena citata.

Anzitutto, dovremmo riflettere sulla parola odio. Odiare delle persone o incitare altri a odiarle è qualcosa di intrinsecamente negativo e, pertanto, da biasimare. Ogni persona, nessuna esclusa, va rispettata. A questo punto, dovremmo chiederci: l'incitamento all'odio che viene punito è solo nei confronti delle persone o anche le critiche a determinate idee o comportamenti rientreranno negli atti punibili?

Ad esempio, sarà incitamento all'odio opporsi fermamente a progetti gender nelle scuole e chiedere che i propri figli siano esonerati da essi? Sarà incitamento all'odio opporsi alle adozioni da coppie omosessuali e difendere il diritto dei bambini a una mamma e un papà?

Le persone non vanno odiate, ma rispettate. E questo è giusto. Ma criticare certi comportamenti e opporvisi non è "odio" verso nessuno. E poi, perché alcune categorie godono di una legge che vieta l'incitamento all'odio nei loro confronti ed altre no? Perché non parliamo delle tante discriminazioni che subiscono i pro life e i pro family? 

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