02/12/2020

Keira pentita del "cambio" sesso vince la causa contro la clinica inglese

Vittoria per Keira! Ora ha 23 anni, ma aveva 16 anni quando decise di iniziare il "cambio" di sesso, per modificare le sue sembianze da femminili a maschili. I farmaci ormonali le hanno causato gravi danni fisici ed ora è convinta del fatto che non avrebbero mai dovuto assecondare una richiesta così decisiva e pericolosa da parte di una minorenne. «Così ora è la testimone principale del processo condotto dall’Alta Corte britannica contro la clinica Tavistock e il Portman NHS Foundation Trust». Oggi finalmente sappiamo che Keira ha vinto la causa. Ecco la sua dichiarazione:

"Sono contentissima della decisione dei giudici oggi. Questa è una sentenza che proteggerà i giovani vulnerabili. Vorrei che fosse arrivata prima che io mi imbarcassi nell'esperimento devastante dei bloccanti della pubertà. La mia vita sarebbe diversa oggi.
L'anno scorso ho deciso di intraprendere questa causa senza esitazioni, sapendo quello che succedeva nelle Gender Identity Clinics. La mia speranza era che al di là delle guerre culturali la corte mettesse in luce l'esprimento dannoso che viene condotto sui bambini e sui ragazzi. Queste medicine mi hanno veramente danneggiato in tanti modi diversi e hanno fatto del male a tanti altri, specialmente ragazzine e giovani donne.
Questa non è una sentenza politica ma è un giudizio sulla protezione dei bambini vulnerabili. Per favore leggetela attentamente. Denuncia una una cultura compiacente e pericolosa all'interno del centro nazionale che si occupa di curare i bambini e giovani affetti da disforia di genere.    
Questa battaglia non si è ancora conclusa. Voglio appellarmi ai medici e ai professionisti perché creino dei servizi di salute mentale migliori  per aiutare coloro che soffrono di disforia di genere a riconciliarsi con il proprio sesso. E ancor di più mi appello alla società perché accetti coloro che non aderiscono agli stereotipi di genere e non li spingano in una vita di farmaci e occultamento di quello che sono veramente. Questo vuol dire fermare l'omofobia, la misoginia, il bullismo verso coloro che sono diversi.
 Oggi sono contenta di vedere che il buon senso ha prevalso e che c'è un ripristino delle salvaguardie nei confronti dei bambini. Voglio ringraziare ogni singola persona che ha fatto delle donazioni e ha reso possibile questa causa legale. La vostra generosità ha aiutato a proteggere i bambini e i giovani"

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.