La Buona Notizia di oggi ci giunge dall’Utah, da Nadine Shelley, una fan di Harry Potter che – gli studenti di Hogwarts lo sanno – è noto, nella saga della Rowlings, come “The boy who lived”, il ragazzo sopravvissuto al potente maleficio del perfido Voldemort.
Nadine considera anche suo figlio Brayden “Il ragazzo sopravvissuto“.
Non si è trattato dell’ “avada kedavra“, ma – purtroppo – di una molto più concerta e realistica prognosi infausta dei medici, che hanno dato a Brayden meno del 15 per cento di chance di sopravvivere.
La cattiva notizia è arrivata quando era incinta di 17 settimane: il liquido amniotico era praticamente finito. Ma Nadine ha tenuto duro, ha rifiutato l’aborto (che sarebbe stata la soluzione più semplice e rapida, secondo i dottori) ed è riuscita a tenere dentro di sé il piccolo per altre 10 settimane. Alla nascita Brayden, un “feto” di 27 settimane, pesava appena 1.300 grammi.
«La vita è dura, e ci sono un sacco di storie di gravidanze che non hanno un lieto fine. Ma ho parlato con diverse mamme che hanno perso i loro bambini, e tutte trovavano conforto nel sapere che avevano fatto tutto quello che potevano per loro», ha detto Nadine. È grazie alla loro testimonianza che lei è riuscita a superare tutte le difficoltà incontrate durante la lunga degenza in ospedale di Brayden.
Ora che è tutto passato e che Brayden finalmente è a casa, Nadine scoppia di felicità, perché sì, il suo bambino è «the boy who lived».
Redazione
Fonte: LifeNews
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