La Buona Notizia di oggi parla di eutanasia. No, non è un controsenso: Marisol, friulana disabile fin dalla nascita, si è infatti pronunciata in maniera netta contro l’uccisione delle persone.
Lei sa cosa significhi soffrire, le sa come sia difficile convivere con una disabilità... ma sa anche quanto vale la vita: «Affetta da tetraparesi spastica perinatale [...], colpa di un trauma da parto che l’ha costretta sulla sedia a rotelle», a quarantasette anni Marisol Calligaro non ha ancora perso la voglia di vivere.
C’è forse una Buona Notizia più grande di quella di vivere?
In reazione al clamore dato alla decisione di dj Fabo e al suo testamento in cui chiedeva di morire, Marisol ha scritto sul suo profilo Facebook: «Sono veramente stufa di sentir parlare di eutanasia [...]. Voglio diventare famosa per la mia voglia di vivere e non me ne vergogno».
Un’affermazione fatta con cognizione di causa, poi spiegata meglio al giornalista del Messaggero Veneto: «Non è la disabilità che ti fa morire, ma il contesto in cui la vivi. Se vedi che la società ti respinge, che chi ti sta vicino cambia atteggiamento nei tuo confronti, che non sei più rispettato, considerato, amato allora preferisci chiudere gli occhi».
E, proprio a questo proposito, afferma ancora Marisol: «Il rischio di una norma è che le persone siano incentivate a lasciarsi andare» per, aggiungiamo noi, non essere un peso per la propria famiglia e per la società...
Il disegno di legge sulle DAT che verrà discusso il 13 marzo alla Camera va respinto in toto: non è altro che il grimaldello per legalizzare poi l’eutanasia anche in Italia.
Una Italia già agonizzante, che non ha bisogno di morte bensì di vita.
Redazione
Fonte: Messaggero Veneto
Segnalate alla nostra Redazione (qui i contatti) la vostra Buona Notizia! Può essere un articolo ripreso dal web o una vostra testimonianza... la condivideremo con tutti i Lettori!
AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI
NO all’eutanasia! NO alle DAT!
#chiudeteUNAR