Arriviamo oggi a un numero tondo, tondo per la nostra rubrica La Buona Notizia: ci fa veramente piacere poter registrare, di giorno in giorno, buone notizie in ambito bioetico provenienti da tutto il mondo.
Oggi parliamo dell’Africa o, meglio, dei medici africani. Su LifeNews, infatti, Wesley J. Smith ha portato una interessante testimonianza: i suoi colleghi che operano nel “continente nero” si oppongono fermamente al dilagare dell’eutanasia e, di contro, sono sostenitori delle cure palliative.
Si tratta di temi molto caldi, in uno Stato dove l’AIDS ha percentuale di diffusione altissime e dove, di conseguenza, le persone malate e in condizioni anche molto difficili sono davvero tante. Ma le difficoltà, per i medici africani, non giustificano affatto la scelta di uccidere una persona.
Riporta la News Agency of Nigeria story: «La World Medical Association (WMA), regione africana, ha chiesto il rafforzamento delle cure palliative per i pazienti con malattie terminali in tutta l’Africa. Il presidente, tuttavia, ha detto che la regione africana ha rifiutato il suicidio assistito e l’eutanasia, descrivendoli come contrari al giuramento del medico... Il giuramento sancisce “Non userò le mie conoscenze mediche per violare i diritti umani e le libertà civili anche sotto la minaccia”, ha affermato».
Il “progredito” Occidente cosa può imparare, da tutto questo?
A lunedì, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
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