Tutto sommato la cosa non ci sorprende perché già nel 2018 aveva decretato che la blasfema provocazione del gruppo punk femminista "Pussy riots", nel coro della cattedrale ortodossa di Mosca fosse una forma di espressione del pensiero protetta dal trattato di Londra (che ha istituito il Consiglio d'Europa e la stessa Cedu). L'avvocato delle Pussy riots, che in precedenza lavorava per la fondazione Georg Soros, dopo di allora è diventato giudice della Cedu.
Anche la Lituania è stata condannata per aver sanzionato pubblicità blasfeme con Cristo e la Vergine Maria.
Quando, invece, si tratta di Islam, la Cedu è molto meno incline a tutelare la libertà di parola: nel 2018 ha confermato la condanna di un docente austriaco che aveva definito il rapporto sessuale di Maometto con Aisha, allora di soli 9 anni, come "pedofilia": defenire pedofila una tale relazione pone in essere la «dolosa violazione dello spirito di tolleranza che è alla base della società democratica».