La contraccezione serve, ovviamente, a prevenire gravidanze indesiderate. Ma ciò non vuol dire che prevenga gli aborti. I dati statistici riportati recentemente nel saggio di Claire de La Hougue e Gregor Puppinck rivelano invece una correlazione proporzionale tra i tassi di contraccezione e l’aborto.
Tra i paesi dell’Europa occidentale che hanno il più alto tasso di copertura contraccettiva, superiore al 70% delle donne in età fertile, ci sono la Francia e i paesi scandinavi,e il Regno Unito, che supera l’80%.
Ma in Francia il numero degli aborti continua ad aumentare: si è passato da 206.000 nel 2003 a oltre 216.600 nel 2013, secondo il INED (l’Istat francese); nello stesso periodo, il tasso di aborti, vale a dire il numero di aborti per 1.000 donne in età fertile è aumentato del 14,2-15,3 ‰ con punte anche maggiori del 18 ‰ nella regione dell’Ile-de-France.
In Svezia, anche, il numero già molto elevato di aborti continua a salire, dal 17,2 al 20,2 ‰ tra il 1983 e il 2014, con punte del 29,6 ‰. Il Regno Unito, oltre a presentare un alto tasso di aborti (dal 16 ‰ al 28,7 ‰ ), presenta una percentuale impressionante ( il 38% ) di aborti ripetuti.
Al contrario, i paesi con una inferiore diffusione della contraccezione hanno un basso numero di aborti e una tendenza alla diminuzione. Così, il tasso di aborto in Italia è uno dei più bassi in Europa:si è ridotto di oltre la metà tra il 1982 e il 2013, il numero degli aborti è sceso da 234.801 a 102.644 all’anno (è vero che questi numeri, però non tengono conto degli aborti farmacologici).
I numeri provenienti dal nord Europa si spiegano con il fatto che la maggioranza delle donne che abortisce usava contraccettivi quando è rimasta incinta. In Francia, l’Ispettorato generale degli affari sociali ha osservato nel 2010 che “il 72% degli aborti sono effettuati su donne che stavano usando la contraccezione, e nel 42% dei casi la contraccezione sulla base di un metodo medico, teoricamente molto efficaci (o pillola, o IUD). Cifre analoghe sono quelle che provengono dal Regno Unito: l’uso massiccio della contraccezione e aumenta i comportamenti a rischio, ed esclude psicologicamente, non biologicamente, il fatto di diventare madre, quindi induce all’aborto.
L’uso massiccio della contraccezione, come di qualsiasi altra tecnologia, dà l’illusione di poter dominare e controllare la natura. Pertanto, l’educazione sessuale nelle scuole è inadeguata: con l’educazione alla contraccezione si riduce il senso di responsabilità del rapporto affettivo.
Redazione
Fonte: Valeurs Actuelles
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