«Sono senza parole e chiedo a Salvini un chiarimento ufficiale». Così Giorgia Meloni, su Facebook, dopo la bocciatura, alla Camera, della mozione di Fratelli d’Italia per un rilancio del welfare familiare; bocciatura arrivata anche dalla Lega.
La mozione di Fratelli d’Italia prevedeva, tra gli altri punti:
- «una rivoluzione del welfare che metta la famiglia naturale al centro dello Stato sociale» al fine di «porre in essere un imponente piano di incentivo alla natalità per invertire il trend negativo del calo demografico in Italia»;
- un «reddito per l’infanzia, per consentire l’erogazione di un assegno familiare di 400 euro al mese per i primi sei anni di vita per ogni figlio minore a carico per le coppie con redditi sotto gli 80.000 euro annui»;
- «incentivi in favore delle impreseche assumono neomamme e donne in età fertile»;
- «garantire la copertura del congedo parentale, di 180 giorni, fino all’80 per cento, sia per i dipendenti pubblici che privati, e per un periodo che copra fino al sesto anno di vita, a fronte di quello attuale del 30 per cento».
In un Paese in cui, come avverte la stessa mozione, seguendo il presente trend si arriverà «nei prossimi 100 anni a poco più di 16 milioni di abitanti, rispetto ai 59 milioni e 423 mila attuali», e in un’Europa dove «le previsioni dell’Onu dicono che gli ultrasessantenni sono oggi un quarto della popolazione», un impegno politico del genere si configura quantomeno come un punto di partenza importante. Quello che le famiglie italiane si aspettano, e con esse tutte le realtà associative che danno loro voce, è che si possa finalmente giungere a una collaborazione proficua, per la promozione della famiglia e della natalità, tra le forze che ne riconoscono davvero il valore sociale.
Sembra sia giunto il momento, sul piano politico, per un’apertura delle barriere ideologiche che per troppo tempo hanno prodotto il gioco del muro contro muro. Nel quadro attuale ciascuna realtà politica ha un ruolo fondamentale e una responsabilità non indifferente di fronte al desolante scenario poc’anzi tratteggiato. Ci auguriamo che prevalga un confronto costruttivo fra tutti i protagonisti di questo momento storico, perché non si debba assistere a una nuova – l’ennesima – occasione persa…
Vincenzo Gubitosi