LifeNews.com ci informa che Planned Parenthood è stata denunciata nell’Ohio dall’associazione Right to Life, in nome di 42 donne cui è stata somministrata la RU 486 con gravi conseguenze per la salute. In particolare alcune delle ricorrenti affermano che gli operatori sanitari di Planne d parenthood hanno violato le disposizioni federali relative alla pillola abortiva (che è risultata velenosa anche nei casi in cui le regole sono state rispettate).
Infatti la Food and Drug Administration prescrive che la pillola venga assunta in due momenti successivi, davanti ad un medico – e invece le donne venivano mandate a casa; la pillola può essere data entro i primi 49 giorni della gravidanza – e invece veniva somministrata anche a 63 giorni. Le ricorrenti sono state afflitte da emorragie, anche gravi e in quelche caso da ematometria (sangue accumulato all’interno dell’utero). In 35 dei casi l’aborto è stato incompleto e le donno si sono dovute sottoporre a intervento chirurgico d’urgenza.
Inoltre il personale di Planned Parenthood non ha informato le donne dei rischi connessi alla procedura e in particolare dell’eventualità di dover completare l’aborto chirurgicamente.
In Ohio le disposizioni della FDA non sono mai state trasformate in legge statale per la forte opposizione lobbistica di Planned Parenthood.
La RU-486 ha già ucciso almeno 14 donne e causato gravi danni alla salute in più di 2000 casi, negli USA.
Traduzione e adattamento a cura della Redazione