Un commovente discorso tenuto davanti al Congresso degli Stati Uniti, da Frank Stephens, giovane con sindrome di down, sta girando sui social.
Frank dal 2017, è entrato a far parte della “Global Down Syndrome Foundation” (una rete di organizzazioni affiliate che lavorano a stretto contatto per migliorare significativamente la vita delle persone con sindrome di Down, attraverso la ricerca, l’assistenza medica e quella legale e la formazione) per testimoniare davanti al Congresso degli Stati Uniti, l’importanza della ricerca sulla Trisomia 21 e per sottolineare la gravità dell’aborto dei feti con sindrome di Down.
L’aborto selettivo, in presenza di diagnosi di anomalie o malattie del feto, ma soprattutto in presenza di Sindrome di Down è, purtroppo una triste realtà, diffusa in America ma anche sicuramente, in Europa. Infatti, da alcuni anni, in diversi stati europei, è disponibile un test per la diagnosi prenatale non invasiva della Trisomia 21, che permetterebbe la diagnosi prenatale, alla 12a settimana di gestazione, evitando così alla donna che ne facesse richiesta, di ricorrere ad altri test diagnostici invasivi ed avrebbe come fine quello di darle la possibilità di interrompere la gravidanza, nel caso in cui scopra che il feto abbia questa anomalia cromosomica.
Tutto ciò parte dal pregiudizio secondo il quale un bambino con Sindrome di Down, non possa vivere un’esistenza serena, e che, anzi la sua nascita possa costituire un limite e una sofferenza, per i suoi genitori e i suoi familiari “condannati” a prendersi cura di lui.
E invece, nel suo discorso, Frank Stephens, egli stesso con Trisomia 21, sgombra il campo da tutti questi pregiudizi e dichiara apertamente quanto, la vita di una persona con SdD possa essere bella e soprattutto degna di essere vissuta: “Io sono un uomo con la sindrome di Down e anche la mia vita merita di essere vissuta. Alcune persone dicono che si può riconoscere la sindrome di Down dalla placenta. E le gravidanze vengono semplicemente interrotte. Dicono che persone come me non dovrebbero esistere. Seriamente, io ho una vita grandiosa!”.