Avevamo accennato qualche tempo fa all’incredibile vicenda che ha riguardato la scrittrice J. K. Rowling, la “mamma” di Harry Potter sommersa da minacce ed insulti sui social, per avere osato approfondire in modo indipendente ed autonomo le questioni inerenti all’identità di genere, arrivando a pagare persino lo scotto per il suo “segui”, su Twitter, a Magdalen Burns, una giovane femminista lesbica, sostenitrice dell'importanza del sesso biologico, che lotta perché le lesbiche non siano insultate solo perché si rifiutavano di uscire con donne trans.
Il sostegno seppure timido e indiretto della Rowling a Burns è bastato per far infuriare gli haters, al punto che la scrittrice è stata costretta a scrivere una lunga lettera per chiarire le sue posizioni in merito all’identità di genere. Una lunga autodifesa giunta dopo incresciosi episodi di violenza verbale subiti sui social e che ricostruisce l’incredibile vicenda che l’ha riguardata e che l’ha portata a prendere posizioni non certo “conformiste”.
Ma a quanto pare questo non è bastato per placare la sete di rivalsa arcobaleno. Infatti, non ha tardato a farsi sentire niente di meno che l’Onu dall’account twitter di Onu Women, che ha cinguettato: “Le donne transgender sono donne. Qualsiasi affermazione contraria cancella l'identità e la dignità delle persone transgender”.
Verrebbe da chiedersi a nome di chi viene fatta questa affermazione. Forse a nome della comunità scientifica internazionale? O si tratta del frutto di studi provenienti dall’Osservatorio sulla Ricerca psicologica internazionale? Niente di tutto questo. E’ solo una presa di posizione chiara e netta che proviene però, piccolo particolare, da un organismo internazionale che, in questo modo, manifesta in modo chiaro l’agenda politica dettata da certe lobby, ma che si finisce per imporre in modo universale e sfacciato.
Eppure papa Francesco, nel 2019, durante il suo discorso, ai membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede per gli auguri di inizio anno, aveva messo chiaramente in guardia da certi pericoli affermando “Il riemergere di tendenze nazionalistiche (...) è pure l’esito dell’accresciuta preponderanza nelle Organizzazioni internazionali di poteri e gruppi di interesse che impongono le proprie visioni e idee, innescando nuove forme di colonizzazione ideologica, non di rado irrispettose dell’identità, della dignità e della sensibilità dei popoli”.