25/10/2020

L’invito ai farmacisti ad abbracciare l’obiezione di coscienza

Pubblichiamo di seguito la lettera aperta rivolta ai farmacisti da parte del Coordinamento Nazionale Iustitia et Pax, del sito CulturaCattolica.it e dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa.




Agli amici Farmacisti,

A seguito delle decisioni degli enti pubblici di liberalizzare alcuni farmaci che procurano l’aborto, cioè l’uccisione di un essere umano innocente, magari sotto la denominazione ‘umanitaria’ di ‘contraccezione di emergenza’, come fedeli di Cristo invitiamo tutti voi a rifiutarvi di collaborare con l’uccisione dei nascituri e a non vendere a nessuno i suddetti farmaci.

La Chiesa nei suoi documenti ufficiali ha espressamente indicato tra i farmaci abortivi quelli intercettivi e quelli contragestativi  (evidentemente sia in pillole che in altre modalità iniettabili o a spirale):

Il frutto della generazione umana dal primo momento della sua esistenza, e cioè a partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità corporale e spirituale. L’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita. (Cong. Dottr. Fede, Donum vitae)

Esistono mezzi tecnici che agiscono dopo la fecondazione, quando l’embrione è già costituito, prima o dopo l’impianto in utero. Queste tecniche sono intercettive, se intercettano l’embrione prima del suo impianto nell’utero materno, e contragestative, se provocano l’eliminazione dell’embrione appena impiantato.

Per favorire la diffusione dei mezzi intercettivi, si afferma talvolta che il loro meccanismo di azione non sarebbe sufficientemente conosciuto ... ma gli studi sperimentali dimostrano che l’effetto di impedire l’impianto è certamente presente, anche se questo non significa che gli intercettivi provochino un aborto ogni volta che vengono assunti, anche perché non sempre dopo il rapporto sessuale avviene la fecondazione.

Quando si constata un ritardo mestruale, si ricorre talora alla contragestazione, che viene praticata abitualmente entro una o due settimane dopo la constatazione del ritardo. Lo scopo dichiarato è quello di far ricomparire la mestruazione, ma in realtà si tratta dell’aborto di un embrione appena annidato.

Come si sa, l’aborto «è l’uccisione deliberata e diretta, comunque venga attuata, di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, compresa tra il concepimento e la nascita». Pertanto l’uso dei mezzi di intercezione e di contragestazione rientra nel peccato di aborto ed è gravemente immorale. (Cong. Dottr. Fede, Dignitas personae)

Rifiutarsi di vendere questi farmaci abortivi in nome della legge morale naturale operando così una obiezione della coscienza rispetto a una norma positiva gravemente ingiusta, è un atto coraggioso che può risvegliare molti cittadini e renderli consapevoli della inaccettabilità dello sterminio dei nascituri.

I produttori di questi farmaci negano spesso che siano abortivi, in quanto a loro avviso la persona umana inizierebbe ad esistere solo diversi giorni dopo il concepimento. E’ una affermazione arbitraria e non scientifica, perché l’individuo inizia ad esistere “a partire dal costituirsi dello zigote”, cioè dal concepimento, come è ovvio anche solo dal punto di vista logico oltre che biologico e morale.

Vi ringraziamo e vi assicuriamo tutto il nostro aiuto, per tutto ciò che possiamo e potremo fare in questa dolorosa situazione, consapevoli del grave rischio che, con questa scelta, vi assumete. Le conseguenze per il lavoro, per la famiglia e per i rapporti sociali di una vostra scelta (tanto coraggiosa quanto moralmente necessaria) di non complicità con il ‘crimen nefandum – abominevole delitto’ (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et Spes, 51) dell’aborto ci sono note e vi assicuriamo che non sarete soli nella buona battaglia.

Conosciamo quello che insegna la Chiesa a questo proposito, certi che questo dovere morale è anche un diritto umano basilare:

Il cittadino non è obbligato in coscienza a seguire le prescrizioni delle autorità civili se sono contrarie alle esigenze dell’ordine morale, ai diritti fondamentali delle persone o agli insegnamenti del Vangelo. Le leggi ingiuste pongono gli uomini moralmente retti di fronte a drammatici problemi di coscienza: quando sono chiamati a collaborare ad azioni moralmente cattive, hanno l’obbligo di rifiutarsi. Oltre ad essere un dovere morale, questo rifiuto è anche un diritto umano basilare che, proprio perché tale, la stessa legge civile deve riconoscere e proteggere: «Chi ricorre all’obiezione di coscienza deve essere salvaguardato non solo da sanzioni penali, ma anche da qualsiasi danno sul piano legale, disciplinare, economico e professionale».

È un grave dovere di coscienza non prestare collaborazione, neppure formale, a quelle pratiche che, pur ammesse dalla legislazione civile, sono in contrasto con la Legge di Dio. Tale collaborazione, infatti, non può mai essere giustificata, né invocando il rispetto della libertà altrui, né facendo leva sul fatto che la legge civile la prevede e la richiede. Alla responsabilità morale degli atti compiuti nessuno può mai sottrarsi e su tale responsabilità ciascuno sarà giudicato da Dio stesso (cfr. Rm 2,6; 14,12). (Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 399)

Se è vero che «qualunque cosa avrete fatto a questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatta a Me», come ci ha assicurato il Signore Gesù, allora ogni vostro gesto di verità e di carità, che salverà la vita di tanti esseri umani e la coscienza di tante giovani donne, sarà fecondo di bene anche per ciascuno di voi e contribuirà a quel bene per gli uomini che tutti auspichiamo e che voi nel lavoro nel campo della medicina cercate quotidianamente di realizzare.

 

Con amicizia e con stima per tutto quello che riuscirete a fare.

 

Coordinamento Nazionale Iustitia et Pax

CulturaCattolica.it

Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina Sociale della Chiesa

 

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