Quando il 22 gennaio di quest’anno abbiamo appreso la notizia che nello stato di New York sarebbe stato legalmente possibile abortire fino al parto, siamo rimasti tutti sconvolti. Non solo il mondo pro life, ma anche una gran parte dell’opinione pubblica ha manifestato il suo pieno dissenso rispetto a questa pratica, riconducendola, correttamente, all’infanticidio.
Ma l’aborto, che sia praticato al primo o al nono mese di gravidanza, resta sempre un omicidio. I bambini sono a serio rischio nello stato di New York, perché potrebbero essere uccisi da un momento all’altro, per una qualsiasi ragione, pur avendo la sola “colpa” di essere ancora nella pancia della mamma.
Ebbene, sempre nello stato di New York, che mette fino a tal punto a rischio la vita di bambini del tutto innocenti, il governatore Andrew Cuomo, noto per essere democratico e filo abortista, ha firmato una legge che protegge i gatti dalla “deungulazione”.
La “deungulazione” sarebbe una procedura per rimuovere le unghie ai gatti, intervento particolarmente doloroso e che richiede la parziale amputazione della parte finale della zampa. Questa procedura può arrecare anche danni a lungo termine alla colonna vertebrale del felino, nonché dolore cronico. Ebbene, con l’entrata in vigore del provvedimento, «I veterinari che violano la misura» del taglio «potrebbero subire 1.000 dollari di multa».
Di fronte a tutto ciò, non ci resta che condividere per filo e per segno il commento di Life News alla situazione presentata: «Proteggere gli animali da dolori e abusi inutili è nobile, ma molti legislatori di New York sono discriminatori sulle vite che scelgono di proteggere».
Perché è assurdo che sia vietato tagliare le unghie ai gatti e che, al contempo, sia permessa una vera e propria strage di innocenti nel grembo materno. Fortunatamente, con l’impetuosa crescita di sensibilità pro life, l’America sta recuperando civiltà e, al momento del voto, saprà di chi fidarsi e di chi no.
Luca Scalise