In Regione Lombardia vince la civiltà, vince il buon senso in tema di tutela della vita. La proposta di legge sul suicidio assistito avanzata dall’Associazione Luca Coscioni, infatti, è stata bocciata dal Consiglio Regionale lombardo martedì scorso, 19 novembre, con 43 voti a favore e 34 contrari. Tra i più fermi oppositori alla Pdl che poteva rappresentare una drammatica deriva eutanasica c’è Christian Garavaglia, Capogruppo di Fratelli d’Italia proprio in Regione. Ai microfoni di Pro Vita & Famiglia, subito dopo l’esito del voto, Garavaglia ha spiegato il perché della bocciatura e i dettagli di quanto avvenuto.
Quali sono le ragioni che hanno portato alla bocciatura della Pdl sul Fine Vita?
«La bocciatura è avvenuta perché la discussione di questo contenuto non è di competenza regionale, bensì nazionale. Avremmo violato la Costituzione».
Dunque non è competenza regionale, perché?
«L'art 117, lettera L e M, della Costituzione norma quali sono le tematiche e gli ambiti di competenza statale o ragionale. Parlando questa Pdl di principi fondamentali e questioni di carattere sanitario che riguardano i cittadini a livello nazionale, è stabilito che la discussione è competenza dello Stato: la proposta presentava dunque vizi di incostituzionalità».
Averlo bocciato non significa essere “oscurantisti” ma semmai il contrario, perché?
«Averlo bocciato significa per noi aver definito in modo responsabile le competenze degli organi della regione. Cosi come la Difesa è un ambito di competenza statale. Poi, se qualcuno sostiene che ci siamo nascosti dietro ad un dito, comunque vi soddisfo nel dire che FDI ha sempre messo la faccia. Parliamo di principi fondamentali e siamo a favore della vita».
Cosa vuole dire ad altri consiglieri regionali delle forze di centrodestra dove disegni di legge simili a questo sono in discussione o verranno discussi?
«Consiglio di essere responsabili nel definire il perimetro di competenza regionale e quello che è invece statale. La proposta aveva vizi di incostituzionalità per ciò che normava non per il modo».