In Parlamento è in atto una vera e propria svolta pro famiglia: i congedi di maternità avranno regole più flessibili, il congedo di paternità sale a cinque giorni, così come va ad aumentare il bonus per gli asili nido. Le tre novità appena approvate dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che ora attendono di passare in aula, sono previste da tre emendamenti alla manovra, tutti proposti dalla Lega.
Il nuovo schema di congedo per le mamme, ribattezzato “maternità agile”, prevede la facoltà per le gestanti che lo richiederanno di prolungare il lavoro fino al momento del parto. Mentre, secondo la normativa vigente, la donna sospende l’attività due mesi prima del lieto evento, per riprenderla tre mesi dopo (o, in alternativa, un mese prima e quattro dopo), secondo quanto approvato in Commissione, il congedo di maternità potrà partire dal giorno del parto per concludersi cinque mesi dopo: uno slittamento possibile, tuttavia, soltanto con il nulla osta del medico della gestante.
Da parte sua, il congedo di paternità salirà da quattro a cinque giorni durante il 2019. Viene poi confermata la possibilità per il padre di usufruire di un ulteriore giorno di congedo, in accordo con la madre e in sua sostituzione, in relazione al periodo di astensione a lei spettante.
Se si dà uno sguardo alle politiche familiari nei Paesi membri dell’Unione Europea, risulta evidente che l’Italia gode di congedi parentali tra i più favorevoli. In Francia, ad esempio, la madre può godere di sedici settimane complessive, di cui sei prima del parto e dieci dopo il parto. La durata dei congedi pre-parto e post-parto in Olanda è uguale a quella francese, con maggiore flessibilità prima della nascita e possibilità di riduzione a quattro mesi; le settimane non godute prima del lieto evento possono scalare, andando a prolungare il congedo post-parto. In Germania, la durata del congedo si riduce a sei settimane prima del parto e otto dopo il parto (fino a dodici nel caso di parto gemellare o plurigemellare). L’ordinamento che prevede congedi più lunghi è la Svezia, con sedici mesi complessivi, da dividersi tra entrambi i genitori, e possibilità di trasferimento fino a 150 giorni da un genitore all’altro. Il congedo può inoltre essere goduto fino al compimento dell’ottavo anno di età del bambino.
Il terzo provvedimento stabilisce l’aumento a 1500 euro del bonus annuo per l’iscrizione agli asili nido pubblici e privati, da estendersi a ciascun anno del triennio 2019-2021. A partire dal 2022, poi l’entità del bonus sarà stabilita da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro il 30 settembre 2021 ma non potrà comunque essere inferiore ai 1000 euro annui. Al momento, le domande per il bonus asilo nido, possono essere presentate fino al prossimo 31 dicembre per bambini nati o adottati dal 1° gennaio 2016, per le mensilità comprese tra gennaio e dicembre 2018. Il bonus potrà essere erogato nel limite di spesa indicato all’art. 7 del DPCM 17 febbraio 2017 (stabilito in 250 milioni di euro per il 2018) secondo l’ordine di presentazione telematica della domanda.
Luca Marcolivio