Più di 25.000 croati, tra cui il vice primo ministro del paese, hanno partecipato alla seconda marcia annuale per la Vita, la scorsa settimana, a Zagabria e a Spalato.
La Marcia per la Vita ha attirato particolarmente l’attenzione dei media dal momento che la Corte Costituzionale all’inizio di quest’anno ha decretato la necessità di cambiare la legge sull’aborto entro i prossimi due anni.
La Corte ha in sostanza dichiarato la legge comunista che l’aborto su richiesta fino a 10 settimane di gravidanza, incostituzionale.
Decine di migliaia di petizioni in tal senso sono stati firmate in tutto il paese: sono attualmente in fase di conteggio. Poi saranno presentati al governo a sostegno della decisione della Corte, per la protezione della vita dei croati non ancora nati.
I politici croati, infatti, tendono a dichiararsi personalmente contro l’aborto e in favore della vita, ma non hanno il coraggio di cambiare la legge.
Diversamente, Davor Stier ha marciato insieme a migliaia di giovani e di famiglie a Zagabria. Stier è il vice primo ministro e ministro degli affari esteri ed europei del paese. All’inizio di quest’anno, Stier ha creato un putiferio in una riunione in sede UE affermando che la Croazia ufficialmente non considera l’aborto un “diritto” riproduttivo.
La presenza alla Marcia per la Vita di migliaia di giovani è segno che la Croazia ha un futuro a favore della vita, in vivace e pacifica contrapposizione alla mentalità mortifera ereditata dal periodo comunista.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews
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