“Che le unioni civili, o matrimonio gay, che dir si voglia, siano una questione di giustizia è tutto da dimostrare”, scrive il dottor Glauco Santi su ParmaDaily.it
Usa parole tanto semplici, sintetiche e ragionevoli, che – nonostante sulla questione abbiamo già detto di tutto e di più – merita d’esser letto. Repetita iuvant.
“La convivenza è e rimane una relazione privata e chi la sceglie vuole evitarne proprio la sua istituzionalizzazione pubblica. A Parma, per esempio, le coppie iscritte al Registro delle Unioni civili del Comune si contano sulla punta delle dita di una sola mano”.
Sottolinea poi come sia una “esigenza” solo per gli omosessuali, anzi, per gli attivisti omosessualisti che Renzi vuole, strumentalizzandoli, ingraziarsi (e l’autore ricorda al Presidente del Consiglio che brutta fine abbia fatto il sindaco di Roma, Marino, cercando di tenere insieme il Vaticano e il GayPride).
“In tutta questa faccenda manca un requisito fondamentale. Nelle convivenze infatti, in quanto relazioni volutamente private, non c’è un interesse pubblico, fatto di doveri e di diritti, e quindi manca una legittima rivendicazione di denaro pubblico, come nel matrimonio, il quale è e rimane invece una relazione di diritto pubblico. Nessuno vuole impedire agli omosessuali di convivere, lo facciano però con i loro soldi, non con i miei!
La relazione omosessuale, in quanto relazione intrinsecamente sterile, è “condannata” ad essere una relazione puramente privata e priva di un effettivo interesse collettivo. Le nuove generazioni, nate dalla fecondità prodotta dalla differenza sessuale, rappresentano invece un interesse fortemente pubblico per uno Stato che si rispetti. La stessa nostra Carta Costituzionale vuole che il luogo ottimale per fondare una famiglia sia il matrimonio”.
E conclude: “Sono altri i problemi degli italiani i quali spesso non riescono ad arrivare alla fine del mese e i nostri giovani che sempre più spesso, per avere un lavoro dignitoso, sono costretti a cercare all’estero, emigrando. Unioni civili? Arma perciò di “distrazione” di massa…”
E come tutti gli esplosivi, il giovane Renzi stia molto attento che alla fine non gli esploda tra le mani.
Redazione