09/08/2015

Matrimonio – Marito e moglie, così necessariamente diversi

L’altro giorno, in una di quelle conversazioni-fiume che solo noi donne siamo capaci di fare, riflettevo con una giovane amica felicemente sposata sul matrimonio, sul rapporto tra uomo e donna e sulle grandi differenze nel modo di pensare, di agire, di vivere le relazioni…

John Gray, in un libro che ha venduto milioni di copie, è arrivato perfino a dire che uomini e donne provengono da due pianeti diversi:

Immaginate che gli uomini vengano da Marte e le donne da Venere. Un giorno di molto tempo fa, guardando nei loro telescopi, i marziani scoprirono le venusiane. Questo bastò a risvegliare in loro sentimenti fino a quel momento sconosciuti. Si innamorarono e in tutta fretta inventarono i viaggi spaziali, raggiungendo così Venere. Le venusiane accolsero i marziani a braccia aperte. Avevano sempre saputo che quel giorno sarebbe arrivato e i loro cuori si aprirono a un amore mai provato prima. L’amore tra le venusiane e i marziani aveva una qualità magica. Provavano grande piacere nello stare insieme, nel fare le cose insieme, nel dividere tutto. Sebbene originari di mondi diversi, apprezzavano le reciproche differenze. Dedicarono mesi a studiarsi, esplorarsi e apprezzare i rispettivi bisogni, preferenze e modi di comportamento. Per anni andarono d’amore e d’accordo. Poi decisero di raggiungere la Terra. All’inizio tutto era bellissimo. Ma poi gli effetti dell’atmosfera terrestre cominciarono a farsi sentire e una mattina al risveglio tutti si scoprirono affetti da un particolare tipo di amnesia... Sia i marziani sia le venusiane dimenticarono di provenire da mondi diversi e di essere quindi per forza differenti. In una sola mattinata tutto quello che avevano imparato venne cancellato dalla loro memoria. E da quel giorno uomini e donne sono vissuti in conflitto” (John Gray, Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, p. 19).

Senza entrare nello specifico delle questioni, a un certo punto della conversazione la mia amica ha notato come a volte questi pianeti siano molto distanti: “Noi donne tra noi ci aiutiamo, ci capiamo e sappiamo darci un supporto emotivo che gli uomini non riescono a darci, per quanto si sforzino!”.

Confessiamolo, almeno una volta ci abbiamo pensato tutte, magari quando per l’ennesima volta cercavamo di spiegare al nostro “lui” che se parliamo di un problema non abbiamo bisogno della soluzione razionale, ma solo di sfogarci e trovare conforto... D’altronde è un dato di fatto che le amiche molto spesso ci capiscono meglio e ci accolgono in maniera più piena dei nostri mariti e fidanzati!

Bludental

Eppure, nonostante questo, in realtà, noi donne multitasking e multi-imperfette, degli uomini abbiamo proprio bisogno: ci serve la loro razionalità, ci serve il loro essere egoisti, ci serve il loro silenzio, ci serve la loro “inabilità” relazionale. E questo essenzialmente per due motivi: da un lato perché ci danno una prospettiva diversa sulle cose, che alle volte può essere la migliore (se un figlio si sbuccia le ginocchia forse non è detto che muoia, anche se per una mamma il passaggio logico non è sempre così immediato); dall’altra perché è solo nello sforzo di venire incontro alla diversità che è possibile trovare un punto di crescita e dare vita a cose nuove, inaspettate e stupende.

Sintomatico di questo è che – sempre confrontandomi con questa amica rispetto ad alcuni (piccoli, eh!) difetti degli uomini – ci siamo trovate, in maniera alterna, a prendere le difese della categoria maschile. E questo non nell’ottica di determinare una scala di valori tra i due sessi, ma semplicemente riconoscendo la differenza tra uomo e donna e assumendoci noi per prime la responsabilità di essere incapaci di stare di fronte a questa cosa: come si può fare per accettare e valorizzare questa diversità? E, in seconda battuta, è possibile che uomo e donna si aiutino reciprocamente a migliorare, senza che questo si trasformi in una pretesa di omologazione?

John Gray, nell’introduzione del suo libro, fornisce una risposta: “Per migliorare le relazioni tra i sessi è necessario possedere una comprensione delle nostre differenze che potenzi la stima di sé e la dignità personale, ispirando al tempo stesso fiducia reciproca, senso di responsabilità, voglia di cooperazione e amore” (cit., p. 15).

Giulia Tanel

 

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