Una donna di 32 anni è morta insieme con il suo bambino non ancora nato, dopo aver avuto un aborto poche settimane fa, a Cantabria, in Spagna.
La donna aveva avuto l’aborto presso la Clinica Los Lagos a Santa Cruz de Bezana, incinta di meno di 14 settimane, limite per l’aborto legale in quel paese.
Il medico che l’ha operata ha detto che tutto andava bene, quando – mentre si stava risvegliando dall’anestesia – ha improvvisamente smesso di respirare.
Hanno cercato di rianimarla, inizialmente con successo. Poi ha smesso di respirare di nuovo ed è morta.
Il responsabile del Servizio Sanitario di Cantabria, Julián Pérez Gil ha detto che qualsiasi tipo di intervento chirurgico pone a rischio la salute.
Certo, ma a proposito dell’aborto, questo non si dice mai. Anzi, i casi in cui l’aborto provoca la morte sono di solito omertosamente registrati sotto altra dicitura.
In USA, nel 2009, il Center for Disease Control ha riferito che più di 400 donne sono morte per aborto legale dal 1973. Ma precisa lo stesso ente governativo che i dati non sono completi perché gli stati normalmente non presentano le statistiche circa l’aborto volontario. Molte donne, poi, si sentono male quando già sono tornate a casa e quando vanno al pronto soccorso loro stesse non dicono che avevano da poco abortito.
Certamente lo slogan dei pro-choice che volevano l’aborto rare, safe and legal (raro, sicuro e legale) si è realizzato solo per un terzo: è legale, sì, ma non è affatto raro (ce ne sono almeno una cinquantina di milioni l’anno, nel mondo) e non è affatto sicuro.
Redazione
Fonte: lifenews.com
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