Anche se la rubrica “La Buona Notizia” è andata in vacanza, ci sembra giusto non far mancare ai nostri Lettori delle belle notizie pro vita (qui un’altra) che ci giungono dagli USA, in questi giorni di festa.
Nella foto, potete vedere Michael Mattia con uno dei suoi cartelli pro vita con cui girava per la città, in prossimità delle cliniche per l’aborto. Come fanno i sidewalk counselors Michael portava in giro immagini di bambini nel grembo e frasi tipo “L’aborto uccide: Dio perdona e guarisce” e “Le donne si pentono amaramente dell’aborto”: è stato denunciato perché disturbava la quiete a livello psicologico, secondo i media che riportavano la notizia e le autorità cittadine di Center Line, in Michigan, gli hanno vietato di continuare la sua testimonianza pro vita.
Però, in attesa del processo che è previsto il 9 maggio presso la corte federale, il giudice David Lawson ha annullato il provvedimento amministrativo perché viola la libertà di manifestazione del pensiero di Michael.
I governi di diversi paesi che si definiscono democratici censurano in modo plateale la libertà di parola e di manifestazione di pensiero di chi vuol testimoniare a favore della vita e della famiglia naturale. In Inghilterra, Australia e più di tutti in Canada, l’oppressione del regime è pesante (ma tutti i nostrani “fanatici della democrazia” sono distratti a guardare da qualche altra parte, per accorgersene...). Negli USA, invece, ancora c’è speranza: un certo numero di tribunali e la Corte Suprema hanno emesso sentenze a favore della libertà di manifestare per la vita, anche nelle cosiddette “zone cuscinetto” vicino alla cliniche degli aborti. In Italia, a Milano, sappiamo che all’associazione Ora et labora in Difesa della Vita è negato il permesso della questura di pregare davanti alla Mangiagalli; Giorgio Celsi va da solo una volta al mese a prendersi gli insulti delle femministe... A Roma i nostri manifesti pro vita e pro salute delle donne, ancora attendono il permesso del Comune per l’affissione...
Redazione
Fonte: LifeNews
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto