Stavamo per rilanciare un bellissimo video sull’inizio della vita umana, che vi consigliamo caldamente di vedere in fondo a questo post e che ci è stato segnalato da LifeSiteNews, quando dal sito della Spuc (Society for the Protection of Unborn Children) giunge una notizia dall’Inghilterra davvero degna di nota. Forse anche i membri dell’House of Commons hanno visto questo video?
«I primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per la salute fisica, mentale ed emotiva dei bambini», conclude un’inchiesta della Camera dei Comuni, della sanità e dell’assistenza sociale del Regno Unito.
Le conclusioni di queste indagini ricalcano quelle che hanno dato il via all’iniziativa dell’Unicef di qualche tempo fa chiamata “1000 giorni d’oro“: esperti di levatura indiscussa affermano che i primi due anni di vita di un bambino, a partire dal concepimento, sono quelli che determinano in modo decisivo il benessere della persona. Concludeva il direttore dell’Unicef: «Quando garantiamo un futuro a un singolo bambino, ne trae beneficio il futuro di tutti noi» (Anthony Lake).
Rimaniamo allibiti.
Come si possono mantenere posizioni radicalmente abortiste e favorevoli alla manipolazione degli embrioni umani (come quelle del Parlamento inglese e dell’Unicef) quando al contempo si riconosce l’umanità di quei piccolini? Come si fa a continuare a difendere il “diritto” delle donne a disporre del “proprio corpo”, quando si riconosce che dentro quel corpo c’è una vita nuova e diversa da quella della madre?
L’unica amara risposta a questi interrogativi è che evidentemente il famoso e tanto acclamato principio di uguaglianza non vale più: ci sono “persone di serie A” che meritano rispetto e vita, nutrimento e protezione fin dal concepimento e altri “non desiderati”, piccoli innocenti senza voce, che possono essere manipolati e uccisi senza alcuna remora.
Francesca Romana Poleggi