La Corte Costituzionale del Cile ha finalmente deciso nei giorni scorsi a favore della obiezione di coscienza per i medici e paramedici e persino per le strutture sanitarie del Paese che non volevano sottomettersi ai regolamenti emanati dal governo Bachelet a favore dell’aborto e del divieto assoluto alla obiezione di coscienza.
La Corte, dopo che tutti i partiti della attuale maggioranza e lo stesso governo Pinera (al potere dallo scorso 11 marzo 2018) avevano presentato ricorso nei mesi scorsi, ha bocciato il regolamento precedente che proibiva ad alcuni ospedali e cliniche private di rifiutarsi di praticare aborti legali. Il congresso cileno l’anno scorso aveva posto fine al divieto assoluto di aborto in Cile, legalizzandolo quando la vita di una donna è in pericolo, un feto non è sano e in caso di stupro. La Corte Costituzionale ha confermato la legge ma bocciato il suo regolamento attuativo. La Corte ha sostenuto che il regolamento vietava sia la libertà di coscienza sia quella di associazione e la libertà d’impresa e lo ha fatto con una decisione definitiva.
Luca Volontè