Quest’anno la maratona di Boston sarà l’ultima maratona per il Team Hoyt. La storia di questo Team è decisamente eccezionale. Nel 1962 Judy e Dick hanno un bambino, Rick, a cui per una carenza d’ossigeno durante il parto, viene diagnosticata tetraplegia e paralisi cerebrale. Al ragazzino non viene data alcuna speranza: sarebbe stato un “vegetale” e ai genitori viene consigliato di lasciarlo in un istituto specializzato. Invece loro se lo sono portato a casa, decisi a non arrendersi di fronte alla disastrosa prognosi dei medici.
A 12 anni Rick era in grado di comunicare, con un apparecchio elettronico. E ha chiesto al padre di partecipare a una gara di corsa di 5 miglia organizzata per beneficenza a favore di un ragazzino rimasto paralizzato in un incidente stradale. Dick non era un corridore, ma acconsentì e spinse la sedia a ruote del figlio per tutto il tragitto. Dopo la gara il ragazzo disse al padre che mentre correvano si sentiva come se non fosse stato handicappato: da allora nacque il Team Hoyt. Sono 37 anni che Dick spinge, tira e porta il figlio nelle più svariate competizioni sportive: maratone, biathlon, triathlon... Intanto Rick si è laureato ed è andato a vivere da solo: ” Sono disabile, dice, ma vivo una vita piena. Ho dimostrato ai disabili che non devono restare seduti a guardare la vita che passa. Devono studiare, trovare un lavoro, fare una vita il più possibile normale”. La Maratona di Boston di lunedì prossimo sarà la 32ma e ultima per il Team: a 73 e 51 anni, Dick e Bill hanno dichiarato che... continueranno a partecipare solo a gare meno impegnative.
Gina L. Diorio
Articolo originale in lingua inglese su LifeNews.