L’aborto è una delle più grandi forme di discriminazione, sia sul piano sessuale (essendo la prima causa di femminicidio nel mondo), sia su quello eugenetico, sia su quello raziale. Basti pensare che 20 milioni di bambini, spiega un articolo di Life News, sono stati abortiti per motivi razziali. Per questo motivo gli afroamericani pro life della Virginia stanno organizzando una “Giornata Nazionale di Lutto” (fra il 30 ed il 31 agosto a Richmond ed a Birmingham) in memoria di tutti quei bambini a cui non è stato permesso di nascere a causa del colore della propria pelle.
«Planned Parenthood ha da tempo preso di mira i bambini e le donne nere nell’ambito del loro piano di sterminio chiamato The Project», un progetto che non sembra troppo lontano da quello della “soluzione finale” dei campi di sterminio nazisti. «Hanno usato l’aborto per far progredire la causa eugenetica e i loro sforzi hanno provocato la morte di oltre 20 milioni di vite nere. Attualmente, Planned Parenthood ha costruito o sta costruendo tre mega […] centri di aborto nei quartieri neri».
Ecco perché Catherine Davis ha deciso di fondare questa “Giornata Nazionale di Lutto”. Per piangere queste vite spezzate, non solo quelle dei bambini, ma anche quelle di tante donne morte a causa dell’aborto. «L’evento del Giorno del Lutto non è un raduno politico […] promuove soluzioni positive alle gravidanze in crisi, vale a dire l’adozione».
Gli organizzatori della Giornata, infatti, denunciano: «Planned Parenthood ha eseguito il 37% degli aborti dello Stato nel 2017. Il 39% degli aborti nello Stato sono stati praticati su donne nere», hanno aggiunto. «Questo nonostante il fatto che i neri costituiscano solo il 19% della popolazione della Virginia».
Ben venga, dunque, questa Giornata di Lutto, affinché l’opinione pubblica sia adeguatamente sensibilizzata sul tema dell’aborto e, in modo particolare, dell’aborto praticato a causa di discriminazioni razziali.
Luca Scalise