Il secondo tentativo di tagliare i finanziamenti federali alla Planned Parenthood è passato al Congresso americano.
Ora tocca al Senato.
La legge intende non solo togliere le sovvenzioni pubbliche alla Planned Parenthood, che è il più grande abortificio americano (e forse del mondo), ma mira anche ad abrogare buona parte della “Obamacare“, la normativa previdenziale emanata dall’amministrazione Obama che è stata osteggiata e criticata fin dall’inizio, soprattutto laddove obbliga tutti i datori di lavoro di pagare assicurazioni sanitarie per fornire aborto e contraccezione ai dipendenti..
Il Congresso USA ha votato 217 a 212 contro la Panned Parenthood: dei repubblicani solo 20 si sono schierati a favore, con i democratici, tutti e 192. La Planned Parenthood, attualmente, prende 390 milioni di dollari (oltre l ‘86%) dei 450 milioni di fondi federali annuali. La legge in questione reindirizza tali finanziamenti ai centri di assistenza alla salute che offrono una gamma più ampia di servizi di assistenza sanitaria, ma non l’aborto.
Gli americani non sono mai stati contenti di finanziare l’aborto a richiesta con il gettito delle imposte erariali. Ma il dissenso nei confronti della Planned Parenthood è esploso in modo incontenibile quando si è scoperto il raccapricciante traffico di parti del corpo dei bambini aboorti.
L’aborto non è l’assistenza sanitaria: i finanziamenti della Planned Parenthood dovranno servire a fornire alle famiglie americane migliori opzioni di assicurazione sanitaria.
Trump aveva offerto alla Planned Parenthood un aumento di contributi pubblici se avesse smesso di praticare aborti e si fosse preoccupata veramente di salute femminile e di tutela della maternità. Ma la Planned Parenthood ha rifiutato.
Redazione
Fonte: LifeNews
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