Toni Brandi, presidente di Pro Vita Onlus, è stato recentemente intervistato su Radio Cusano Campus da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, a proposito del manifesto anti-aborto a Roma e delle polemiche che sono seguite e ancora non sono supite.
Qui si può sentire tutta l’intervista, che davvero merita
Sentirete del sit in abortista di protesta fuori dal Senato, quando abbiamo tenuto la conferenza stampa per la salute delle donne a cui non si è presentato nessuno; sentirete delle bugie della propaganda abortista e dei silenzi colpevoli sui danni alla salute delle donne causati dall’aborto chirurgico e chimico; sentirete i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ammette 193.000 decessi di donne a causa dell’aborto...
Brandi spiega inoltre che che ProVita aveva rispettato tutte le regole del Comune per l’affissione e che la campagna di ProVita non si basa su argomentazioni religiose (anche se non ci vergogniamo di essere cattolici): è una questione di ragionevolezza che purtroppo contrasta con l’ideologia e il totalitarismo che la incarna: “La sindaca Raggi ha mandato i suoi funzionari all’azienda che ha affisso i nostri manifesti, minacciandoli di rimuovere il manifesto se non volevano perdere la licenza. Pensavo questo fosse un Paese nel quale vigeva la libertà di espressione. Hitler e Stalin erano più onesti della Raggi e per questo faremo ricorso al TAR. Questa è una tirannia, non è una democrazia. Intanto, molti Comuni ed associazioni in tutta ci stanno chiedendo questo manifesto: non ci fermeremo”.
Redazione