ProVita si è sempre schierata a favore dell’obiezione di coscienza: diritto fondamentale che va garantito ad ogni uomo, quando sono in ballo i diritti naturali inviolabili dalla legge positiva.
Diritto che va garantito non solo a chi rifiuta di fare il servizio militare o a chi rifiuta di fare esperimenti sulle cavie di laboratorio.
Chi conosce ProVita sa che abbiamo sempre radicalmente denunciato il disegno di legge Cirinnà anche perché è discriminatorio nei confronti delle persone coinvolte nella celebrazione dei “matrimoni” omosessuali: innanzi tutto gli ufficiali di Stato Civile che si troverebbero costretti a redigere atti contrari alle proprie ragioni morali o religiose.
ProVita ha infatti ricevuto molte segnalazioni di sindaci in tutta Italia che troverebbero, in coscienza, inaccettabile celebrare un’unione omosessuale.
Per questo ha indetto la sottoscrizione di un appello, che moltissimi Primi Cittadini in tutta Italia hanno già firmato, in cui i Sindaci chiedono alla Camera di introdurre una clausola sull’obiezione di coscienza nel ddl Cirinnà.
La cosa, ovviamente ha suscitato sdegno e proteste politicamente molto corrette, riportate dal Fatto Quotidiano e da altri.
Perfino la Senatrice Cirinnà in persona, sulla sua pagina Facebook, ha gentilmente ricordato che i Sindaci giurano sulla Costituzione e che l’inosservanza della legge può essere causa di commissariamento.
Noi, allora, le chiediamo:
- la Costituzione “riconosce” i diritti inviolabili dell’uomo, il diritto alla professione religiosa, il diritto alla libertà di manifestazione del pensiero e delle opinioni? (V. artt. 2, 19, 21)
- La Costituzione riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio? (art.29)
- I Sindaci che finora hanno trascritto matrimoni gay contratti all’estero e / o certificati di nascita di bambini comprati da donne schiave, e/o certificati di adozione da parte di “seconde mamme”, in palese violazione della legge, non sono anche loro passibili di commissariamento?
Speriamo di poterne ragionare dopo domani, 31 marzo, alle 11.30, alla conferenza stampa che si terrà alla Camera dei Deputati, proprio su questo argomento...
Redazione