La Fondazione Lejeune e la ECLJ hanno denunciato la Francia alla CEDU per la censura che le autorità hanno ribadito in ultima istanza al video “Cara futura mamma” che era stato realizzato in occasione della Giornata Mondiale delle persone Down del 2014.
Il Consiglio Superiore degli Audiovisivi (CSA) l’aveva censurato perché offensivo nei confronti delle donne che avevano abortito il figlio con sindrome di Down. La decisione è stata confermata dal Consiglio di Stato.
Il video “Cara futura mamma” manda un messaggio forte e confortante per le donne in gravidanza che aspettano un bambino con sindrome di Down, preoccupandosi del suo possibile futuro. I bambini Down che parlano nella clip spiegano che anche loro sono felici , possono fare molte cose e soprattutto sono capaci di un grande amore.
La petizione alla Corte Europea dei Diritti Umani, depositata il 9 maggio, contesta la violazione della libertà di espressione garantita dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Vietando ai bambini Down di apparire in televisione, il CSA è andato contro gli sforzi che lo Stato deve fare per integrare i più deboli dei suoi membri. Discrimina significativamente e ingiustamente le persone con sindrome di Down, trasmettendo loro il messaggio che la loro visibilità, la loro stessa esistenza, sono un problema per la società.
La libertà di espressione e il rispetto per le persone fragili dovrebbe essere una regola d’oro delle istituzioni europee.
Inoltre le persone Down sono soggette a ingiusta discriminazione anche a causa del loro genoma, il che è condannato dall’articolo 14 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La censura e la discriminazione delle persone con sindrome di Down: è un caso eccezionale quello francese?
Intanto molti Paesi fanno a gara per il triste primato di aver eliminato alla radice – con l’aborto eugenetico – tutte le persone con sindrome di Down.
Cliccate qui per vedere il video in questione. Se l’avete già visto siamo certi che lo vogliate rivedere volentieri.
Redazione
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