La storia è drammatica, come tutte le vicende legate all’eutanasia e alla morte di una persona. E la storia è quella di Godelieva De Troyer, una donna belga che ha fatto ricorso alla pratica eutanasica con la motivazione della depressione che stava vivendo.
La storia, però, è anche quella di Tom Mortier, figlio 38enne della donna e professore di chimica al Leuven University College nelle Fiandre. Tom non sapeva nulla della volontà di fine vita della madre e lo ha scoperto in un modo ancora più drammatico: una telefonata da parte dei medici che gli hanno chiesto di recuperare il suo corpo all’obitorio.
Godelieva De Troyer è stata letteralmente messa a morte – a 65 anni - per quella che i medici hanno chiamato “depressione non trattabile”.
«Ero completamente scioccato e traumatizzato» ha affermato Tom Mortier in un’intervista rilasciata al The Daily Signal. E oggi Mortier cerca giustizia per come è stata trattata sua madre, a cui non è stato concesso nessun tipo di aiuto o di vicinanza umana. Mortier, infatti, ha messo in piedi una causa legale alla Corte europea dei Diritti umani, contestando la legge belga sull’eutanasia e il medico che ha iniettato la soluzione letale su sua madre.
di Salvatore Tropea