Migliaia, anzi milioni di bambini destinati ad essere discriminati perché disabili e a non essere aiutati nella loro disabilità. Bambini non ancora nati, ma già condannati.
È la denuncia di Paola Binetti, senatrice Udc, che denuncia la mancanza di ben 5 milioni di euro destinati allo screening neonatale che la Legge di Bilancio, attualmente in votazione alla Camera, toglierà proprio a questa pratica. Una pratica, in questo caso, destinata non a uccidere milioni di bambini con l’aborto – per quello i finanziamenti non mancano mai – ma appunto a poter aiutare i nascituri nelle loro condizioni di disabilità e garantire loro, sia durante la gravidanza, ma soprattutto dopo il parto, una vita normale e senza discriminazioni.
Così lo Stato, quindi, continua a discriminare chi è affetto da stabilità e rende vani i tantissimi sforzi fatti dalle associazioni che invece si prendono cura dei disabili, come recentemente Pro Vita & Famiglia con l’avvio della Campagna SOS Disabili.
"Si rubano soldi – ha denunciato la senatrice Binetti - proprio a quei neonati che presto svilupperanno una malattia rara e lo si fa in un Paese che da febbraio a tutto pensa meno che a loro. Come appare evidente dalla mancata approvazione della legge quadro sulle malattie rare o dal mancato rinnovo del Piano nazionale delle malattie rare, scaduto ormai oltre 5 anni fa”.
Secondo la Binetti, infatti, questi 5 milioni di euro che mancheranno significano non solo “soldi rubati allo SNE ma anche e soprattutto significano rubare il futuro, la salute e la vita” normale a questi bambini che non potranno essere aiutati ad affrontare le loro disabilità. Un’ipocrisia, visto che invece non si parla mai di tagliare i finanziamenti quando gli screening (prenatali) servono per indurre le donne ad abortire.