21/11/2019

Sei bullo? Via dalla famiglia. Noi diciamo no!

Sei bullo? Via dalla famiglia. La legge contro il bullismo che arriverà in Aula alla Camera lunedì prossimo riporta proprio questa novità tra le righe del nuovo testo e prevede che il ragazzo che compia atti di questo tipo e che non modifichi i propri comportamenti dopo un percorso di rieducazione, possa essere allontanato dalla famiglia dal Tribunale dei minori e affidato a una casa famiglia se la permanenza con i genitori risultasse controproducente alla sua rieducazione. Il rischio che si può facilmente intravedere è subito spiegato. Come ha dichiarato bene l'avvocato Fabio Giordano “il termine BULLISMO nella singola fattispecie è superficiale perché la domanda è: che reato ha commesso nel comportamento identificato come tale?".

Noi diciamo di più: chi deciderà la pena lo farà in base a quale parametro e criteri certi? Nel mondo del diritto finora per i minori valeva la regola che il carcere doveva essere l'ultima strada come punizione e che il principio fosse l'educazione e il rispetto che dovevano sempre partire principalmente dai genitori, nonché dagli insegnanti. Se cambiamo i paradigmi del diritto cambiamo la società, non solo la legge che influenzerà il modo di pensare e di agire. E il principio che un bambino possa essere tolto ai genitori perché giudicati incapaci di crescerlo bene, se da un lato può sembrare giusto in caso di atti violenti, dall’altro è molto pericoloso: chi rieducherà questi bambini? E perché non accompagnarli con i genitori in un percorso pedagogico ed obbligato dal Tribunale per tutta la famiglia?

Ma c’è ancora di più. Manca un reato ad hoc nel nostro codice penale e il M5s si è rifiutato di inserirlo nonostante sia stato presentato un emendamento che lo richiedesse e questo non fa dormire tranquilli. Infine scaricare tutto su scuole e servizi sociali ha i suoi limiti, che ben conosciamo: i fondi non bastano e chi controlla i controllori? Anche nel mondo dei servizi sociali non è tutto rose e fiori, gli ultimi casi di cronaca ce lo ricordano bene.

Non neghiamo certo il fatto che il bullismo rappresenti ormai un allarme sociale elevatissimo e che come tale vada trattato, ma chiediamo che si faccia la massima attenzione affinché lo strumento che lo può regolare e punire non diventi un’arma di qualche visione ideologica di parte. Come spesso accade, si guardi alla legge contro l’omofobia, il topo entra sempre dalla finestra lasciata aperta.

 

di Jacopo Coghe

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