Ieri sera, dopo una discussione durata praticamente tutta la giornata, il Consiglio Regionale del Veneto ha votato la proposta di legge di iniziativa popolare sul “suicidio medicalmente assistito”, così come presentata dall’Associazione “Luca Coscioni”.
Una proposta che, ormai lo sappiamo, è stata bocciata. O meglio, è stata rimandata in Commissione poiché i primi due dei 5 articoli della legge stessa (il secondo è un articolo fondamentale) sono stati respinti non avendo raggiunto il quorum della maggioranza semplice del 50% più uno dei voti.
Come Pro Vita & Famiglia avevamo denunciato da tempo questa legge di morte e la volontà radical-progressista del governatore Luca Zaia e di una parte della maggioranza di centro-destra (in particolare di alcuni esponenti della Lega) di seguirlo, ricordando ai nostri lettori che tali posizioni erano - e sono - in netto contrasto con i programmi e le promesse elettorali e valoriali proprie del centrodestra.
Andiamo dunque a vedere chi, tra i consiglieri regionali, ha votato favorevolmente alla proposta di legge, e in particolare chi - pur nella libertà di coscienza dovuta a tutti - si è discostato dalle posizioni del proprio partito.
Prendendo in esame l’articolo 1 della proposta di legge, esso è stato respinto con 25 voti favorevoli (ne servivano 26), 22 contrari e 3 astenuti. In aula erano presenti in tutto 50 consiglieri, tutti hanno partecipato al voto, e l’unico assente è stato Gerolimetto della lista Zaia Presidente.
A votare favorevolmente sono stati 9 esponenti tra il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico, Europa Verde, Il Veneto che Vogliamo e il gruppo misto. I restanti 16, invece, tra Zaia Presidente e la Lega. Di quest’ultima - che sappiamo a livello nazionale è contraria all’eutanasia e al suicidio assistito - hanno dato il loro sì i consiglieri Milena Cecchetto, Laura Cestari, Gianpiero Possamai, Giovanni Puppato e, ovviamente, Luca Zaia.