Transessualismo a Napoli e eterofobia; o disprezzo per i transessuali?
Sembra impossibile, ma o è l’una o è l’altra...
Retenews24.it dice che l’amministrazione napoletana ha fatto un bando di concorso per 7 posti riservato a transessuali.
I 7 vincitori avranno un corso pagato dal Comune (e dai contribuenti) per diventare manicure.
Perché sono poveri, giovani, disoccupati? No perché sono transessuali.
Ma che c’entra? Questa è una ingiusta discriminazione.
Chi è che ha diritto a fare un corso professionale gratis? Giovani disoccupati involontari e poveri in cerca di un titolo, una specializzazione, da spendere un domani nel mondo del lavoro.
Cosa c’entra l’attitudine sessuale, il gender, l’essere uomo o donna o via di mezzo? Niente.
Un’opportunità del genere il Comune dovrebbe pagarla a prescindere dal sesso, dalla razza, dalla lingua, ecc. (vedi art. 3 Cost.) a chiunque abbia i requisiti e vinca i posti messi in bando.
O i transessuali sono una categoria protetta come gli handicappati?
Non sarà “transfobico” il Comune di Napoli che tratta i trans come fossero svantaggiati, “minus habens”? O – peggio – al Comune di Napoli li considerano “anormali”? Ma come si va predicando che non c’è niente di più normale che cambiare sesso o comunque essere quello che uno si sente, e poi se un uomo si sente donna (o viceversa) deve avere un canale preferenziale per entrare in una scuola?!
Oppure il Comune di Napoli è decisamente eterofobico e discriminatorio nei confronti dei giovani, poveri, in cerca di specializzazione e abilitazione al lavoro. Tertium non datur.
Redazione