Gli attivisti pro aborto nordirlandesi hanno perso il ricorso alla Corte Suprema di Londra, con il quale speravano fosse dichiarata illegale la normativa sull’aborto in Irlanda del Nord, chè è molto restrittiva.
A pochi giorni dal referendum in Irlanda del sud (EIRE), che apre alla legalizzazione dell’aborto, i “giornaloni” danno la notizia con un certo scorno e un poco di astio.
Spiega la Repubblica che «era stata la Commissione diritti umani dell’Irlanda del Nord a chiedere alla giustizia di dire se il divieto di aborto in caso di stupro, incesto o malformazione grave del feto, fosse compatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. E la maggioranza dei giudici non ha voluto pronunciarsi (il ricorso era stato presentato dalla Commissione diritti umani e i giudici hanno sostenuto che invece avrebbe dovuto essere presentato da una donna incinta per uno stupro o con un feto con una grave anomalia)».
Una questione procedurale, insomma.
Ritenteranno e (forse) saranno più fortunati. Del resto sono specializzati nello scovare casi limite e persone fragili da strumentalizzare per i loro scopi mortiferi. Troveranno anche la donna incinta che viene richiesta dalla Corte...
Staremo a vedere.
Redazione