La vita è un miracolo. E quotidianamente la vita fa dei miracoli che nessuno racconta, perché non fanno notizia... e perché la nostra società è sempre più avvelenata dalla cultura della morte.
I genitori del piccolo Teddy Houlston, alla dodicesima settimana di gravidanza, ricevono una di quelle notizie che nessun genitore vorrebbe sentirsi dire: il loro bimbo è affetto da anencefalia. Questa condizione impedisce al cervello e al cranio del bambino di svilupparsi. In molti casi, i bambini con questa diagnosi muoiono nel grembo materno oppure nascono morti o sopravvivono per un brevissimo tempo dopo la nascita.
Come è ovvio, la notizia per i coniugi è stata devastante.
Come sanno bene i nostri lettori, nel Regno Unito, l’aborto è consentito per tutta la durata della gravidanza se al bambino viene diagnosticato un qualsiasi tipo di disabilità; così ai genitori di Teddy è stata subito consigliata questa strada.
Ma i due l’hanno decisamente rifiutato.
“Abbiamo pensato che, anche se avremmo avuto un solo istante con lui, o 10 minuti, o un’ora, quel tempo sarebbe stata l’esperienza più preziosa della nostra vita”, spiega la madre in un’intervista al Daily Mail.
E l’esperienza di chi queste piccole vite le conosce da anni, di chi queste situazioni tragiche le affronta professionalmente supportando i genitori e i parenti coinvolti testimonia che è vero: ne parla il numero di maggio di Notizie ProVita, e un convegno che si terrà al Gemelli, a Roma, il prossimo 25 maggio.
Teddy è nato presso l’Ospedale Universitario del Galles, a Cardiff. La sua vita è durata 100 minuti, ma tanto è bastata per salvare la vita di un’altra persona: i suoi reni sono stati donati ad un uomo di Leeds.
“Non abbiamo mai dubitato di lui. Ha vissuto ed è morto da eroe. È impossibile spiegare quanto siamo orgogliosi di lui”, ha dichiarato il papà, Mr. Houlston.
“Teddy farà sempre parte della nostra famiglia, si parla di lui ogni giorno, i nostri figli parlano di lui, così come le nostre famiglie, è con noi sempre”, ha aggiunto la mamma.
Il fatto che Teddy sia stato in grado di salvare una vita, cosa che la maggior parte di noi non è in grado di fare nella propria, li ha aiutati ad affrontare il dolore di una perdita così grande.
La storia di Teddy è un promemoria per tutti coloro che sostengono l’aborto nei casi in cui vengono date diagnosi infauste. I genitori di questo piccolo combattente, hanno avuto la possibilità di gioire, anche se per pochi istanti, per l’immenso dono che hanno ricevuto; una gioia che non avrebbero mai provato se avessero deciso di uccidere loro figlio.
Quello che questa storia (e tante altre che abbiamo raccontato) ci insegna, è che aldilà della donazione degli organi, ogni vita, a prescindere dalla sua durata, è degna di essere vissuta.
Teddy Houlston, vissuto meno di due ore, è il donatore di organi più giovane della Gran Bretagna; la testimonianza dei genitori di Teddy, sulla sua importante carica umana, nonostante quei soli cento minuti di vita, è davvero necessario farla conoscere a tutti.
Laura Bencetti
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