In USA il lavoro dei prolife è instancabile. Non si arrendono davanti alle sconfitte, e con la politica dei piccoli passi stanno ottenendo ottimi risultati in difesa della vita.
Innanzi tutto sono riusciti a fare un’azione culturale proficua. I cittadini USA contrari all’aborto sono una maggioranza sempre più netta. E man mano anche i politici che li rappresentano lo sono (basti pensare a Trump, primo presidente USA a parlare alla marcia per la vita...).
A livello di stati federati, da ultimo il Senato dello Iowa ha approvato un disegno di legge che proibirebbe gli aborti dopo che il battito del cuore del bambino è percepibile con l’ecografia.
Il disegno di legge richiederebbe agli abortisti di testare il battito del cuore del nascituro prima di eseguire un aborto. Se viene rilevato un battito cardiaco, l’aborto è consentito solo nel caso di un’emergenza medica. I medici trasgressori saranno punibili con la reclusione fino a cinque anni. Una proposta simile è stata avanzata anche al Congresso.
«Questi sono esseri umani», ha detto la senatrice Amy Sinclair, «Abbiamo la responsabilità di offrire loro la stessa libertà e gli stessi diritti che abbiamo noi altri adulti.»
Purtroppo disegni di legge di questo tipo (sarebbero vietati quasi tutti gli aborti chirurgici!) a causa dell’attuale composizione della Corte Suprema degli Stati Uniti e dei tribunali di grado inferiore, non sopravviverebbebbero a una sfida giudiziaria.
Il Nord Dakota e l’Arkansas ci sono già passati anni fa: i tribunali federali hanno cassato entrambe le leggi .
Per ora solo quattro dei nove giudici della Corte Suprema USA potrebbero sostenere una legge come questa e rovesciare la sentenza “Roe vs. Wade”.
Per ora. Ma se l’azione culturale dei porolife continua con tenacia...
Redazione
Fonte: LifeNews
per un’informazione veritiera sulle conseguenze fisiche e psichiche dell’ aborto