Libertà di scelta, libertà di autodeterminazione, libertà di fare ciò che si vuole, democrazia, diritti, ecc… Tutte belle parole, queste, proclamate nei dibattiti a favore dell’aborto, gridate nelle piazze da coloro che ne sostengono la pratica. Tutte libertà e tutti diritti che vengono puntualmente negati proprio in nome dell’aborto a tutti i costi.
Strano, ma vero. Accade, quindi che a Charlotte, nella Carolina del Nord, di fronte a una clinica che pratica aborti sia parcheggiata un’unità mobile ecografica dove medici volontari pro life offrono assistenza gratuita alle donne in gravidanza, ecografie, informazioni e supporto nelle difficoltà relative al loro stato.
Un atto nobile, a pieno servizio delle necessità delle donne e indubbiamente per il loro miglior bene. Nulla, poi, che vieti loro alcunché, che le privi di una qualche libertà. Solo consulenze e sostegno.
Ma a qualcuno infastidisce e non poco. Si tratta di coloro che, nella notte dell’11 luglio, hanno imbrattato il veicolo con scritte abortiste, come racconta un articolo di Life News. E non sarebbe la prima volta. Il presidente della Human Coalition, Brian Fisher, ha dichiarato, infatti, che la loro organizzazione è stata più volte vittima di violenze verbali, censure, minacce e, in una occasione, persino di una pistola puntata contro. Alla faccia della libertà e dei diritti, se questa è la democrazia.
«Come rispondiamo?», spiega Brian Fisher, «Salvando sempre più bambini e servendo sempre più donne. […] Usiamo ogni ostacolo e insulto come motivazione per raggiungere la prossima mamma, salvare il bambino successivo e aiutare la prossima famiglia il più rapidamente possibile». Ecco la vera civiltà, ecco chi ha davvero a cuore le donne, ecco chi veramente garantisce loro una piena libertà di scelta.
Anche noi di Pro Vita & Famiglia abbiamo subìto molteplici attacchi, ma non demordiamo e continueremo a diffondere una sana informazione sui temi della vita e della famiglia, per il bene delle donne, dei bambini e della società tutta.
Luca Scalise